Un anno d'attesa anche per l'ok all'insegna
Sel'imprenditore è riuscito faticosamente ad aprire la sua attività dopo aver speso migliaia di euro per pareri e relazioni tecniche dei vari professionisti abilitati e aspettato anche sei, sette mesi di tempo per avere tutti i documenti necessari e poter finalmente presentare, on line, la domanda, ora dovrà sudare altre camicie per dare un nome al suo esercizio commerciale, soprattutto se si strova nel territorio del Primo Municipio. Negli uffici di via Petroselli incapperà per forza di cose nel parere della Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Paesaggistici, che deve rilasciare il necessario «nulla osta», senza il quale la domanda non inizia neanche il suo iter. I tempi per averlo? Anche cinque mesi. Ma può accadere che il parere non arrivi proprio. Poi ce ne vogliono altri tre o quattro per consentire al Municipio di verificare gli estremi della domanda, fare la conferenza dei servizi, passare per la commissione Commercio. Totale, otto mesi-un anno per avere un «ok» per una insegna. Si può attendere tanto? No, tanto che ai commercianti non resta che aprire senza o metterne una provvisoria, non autorizzata, con il rischio di essere multati dai vigili urbani. Ma andiamo con ordine. Il modulo per richiedere l'installazione dell'insegna si trova in Municipio; si tratta infatti di una pratica non inserita in alcun portale on-line: bisogna consegna a mano i moduli. A una rapida occhiata ci si accorge subito che al di là del costo dei diritti d'istruttoria piuttosto basso, 21 euro, ci sarà da spendere sempre, almeno, quel migliaio di euro da dare al professionista prescelto, per poter allegare alla domanda: foto panoramiche; cartografia d'insieme che consenta la localizzazione dell'insegna e 4 planimetrie in scala; 4 disegni in scala 1:20 o 1:50 redatti a regola d'arte, riproducendo (così cita il modulo) in prospetto, in sezione e in pianta l'opera di cui si chiede autorizzazione; una relazione tecnica per ogni elaborato grafico sui lavori da eseguire. Scorrendo il modulo ecco la parte dove la pratica è destinata a bloccarsi per mesi: bisogna allegare il nulla osta della Sovrintendenza. Che significa la seguente procedura per l'imprenditore: una raccomandata con ricevuta di ritorno da inviare alla Sovrintendenza chiedendo la sua autorizzazione e il parere. E qui l'orologio comincia a fare tic tac. In teoria questo parere dovrebbe arrivare entro 60 giorni, ma quasi mai succede. Più spesso passano mesi, mentre la pratica è ferma. E quando finalmente si sblocca, l'imprenditore deve portare fisicamente tutti i documenti in Municipio, fare di nuovo la fila e aspettare. Altro tempo, altri mesi, sperando che la pratica, almeno, vada a buon fine. Cosa accade, invece, negli altri Municipi dove non serve il parere della Sovrintendenza? Al massimo, per l'autorizzazione di quella stessa insegna, ci vogliono tre mesi.