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Roma Capitale Cancellati i tempi

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Ilmotivo? È chiaro, la perdita di contrattazione e dunque di potere. Ma la riforma «s'ha da fare». O almeno ci si prova. Perché è proprio questa la carta migliore per il centrodestra, che può giocarla in campagna elettorale come risultato storico raggiunto, e per il centrosinistra perché se dovesse riconquistare il Campidoglio avrebbe un assetto e poteri più forti rispetto a una Regione governata dal centrodestra. L'audizione di ieri dei relatori parlamentari, Marco Causi (Pd) e Maurizio Leo (Pdl) alla commissione Roma Capitale della Regione, presieduta da Marco Di Stefano, è servita a «scoprire» una sostanziale novità. I termini entro i quali trasferire i poteri da parte della Regione, prima stabiliti in 90 giorni, poi su richiesta della Polverini in 180, sono di fatto «scomparsi». «Per quanto riguarda i poteri della Regione c'erano due ipotesi contrapposte. La prima che sosteneva la necessità di un trasferimento da parte dello Stato, la seconda che vedeva nella Regione stessa il soggetto protagonista di questo percorso. Alla fine si è trovato un equilibrio che non risolve in un senso o nell'altro la questione, ma lascia aperte entrambe le possibilità - spiega Causi - le competenze potranno essere trasferite sia dalla Regione che dallo Stato, senza limiti di tempo». Molte le critiche sul meccanismo individuato per quanto riguarda il trasferimento dei poteri. Sia Di Stefano che Pietro Sbardella (Udc) hanno ricordato il protocollo di intesa firmato fra Regione e Comune che prevedeva un comitato paritetico fra le due istituzioni per arrivare a un testo di legge regionale condiviso, da approvare entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo. In particolare Di Stefano ha espresso netta contrarietà per la soluzione trovata, definita «ipocrita. Non vorrei – ha sottolineato l'esponente del Pd - che fosse una maniera per esautorare il Consiglio regionale dalla proprie funzioni. Faccio quindi appello con forza alla governatrice perché intervenga con vigore affinché venga ripristinata la vecchia formulazione del decreto, con l'affermazione della competenza normativa regionale esclusiva su questo argomento e con la riapposizione dei termini entro i quali emanare la legge regionale di trasferimento delle funzioni, unica garanzia reale che il processo di nascita di Roma Capitale vada avanti. Ultima domanda, di tutto questo poi il sindaco Alemanno cosa ne pensa?». Sus.Nov.

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