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Palmieri si dimette Salta il VI Municipio

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La mozione di sfiducia votata da Pdl,Udc e IdV

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Ilminisindaco del Pigneto, Giammarco Palmieri (Pd) ha rassegnato le dimissioni. La lettera formale è stata protocollata ieri, all'indomani della mozione di sfiducia votata non solo dall'opposizione composta da Pdl e Udc ma anche dai tre consiglieri dell'IdV. Una crisi, quella del centrosinistra nei municipi capitolini, che sta assumendo dimensioni interessanti. E sulla quale prima o poi Pd, Sel e IdV dovranno fare i conti. A poco vale infatti la solidarietà espressa dai segretari romani dei tre partiti al presidente Palmieri, così come l'espulsione dal partito di Di Pietro dei tre consiglieri che, vicini all'assessore «dimissionato» Sandro Sanguigni hanno votato la sfiducia al proprio minisindaco. Una storia di passaggi da un partito all'altro, di piccoli stratagemmi territoriali e, diciamolo, anche di simpatie e antipatie tipiche di chi fa politica nei quartieri. Le dimissioni di Palmieri saranno effettive, salvo "ripensamenti" tra 20 giorni. Difficile immaginare elezioni anticipate soltanto in uno dei 19 parlamentini locali. Più facile credere a una ricomposizione della maggioranza di centrosinistra. Il punto è un altro. Il primo a formalizzare la crisi della coalizione è stato Ivano Caradonna, presidente da oltre un decennio del V Municipio. Qui la crisi è durata diversi mesi e si è risolta con l'intervento dell'allora commissario del Lazio, Chiti. Poi è stata la volta del X con Sandro Medici che dopo aver annunciato la candidatura alle primarie vive ogni giorno una guerra intestina che vede vacante ancora il posto dell'ex assessore Latino. L'allarme sulla tenuta della maggioranza è stato poi lanciato anche dalla presidente del IX, Susi Fantino (Sel). Dimissioni, poi ritirate, anche da parte del minisindaco del I Municipio, Orlando Corsetti che, comunque ha detto di non ricandidarsi. In ballo programmi e alleanze per le comunali 2013. In ballo, appunto, il Campidoglio: la storia elettorale insegna che il Colle capitolino si guadagna con i municipi. La vittoria di Alemanno si deve anche, o soprattutto, alla conquista storica dell'VIII Municipio. Non a caso, autorevoli esponenti del Pdl hanno commentato la vicenda del VI Municipio. Non solo il coordinatore romano Sammarco, che si è congratulato con il gruppo del Pdl ma anche il capogruppo capitolino, Gramazio e il deputato Marco Marsilio che parla di roccaforti rosse in preda «a convulsioni». Insomma, il Pdl festeggia. Il Pd si interroga. Forse è tempo di dare risposte.

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