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Il sindacato smentisce il questore. Poi ci ripensa

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Ilsindacato Consap: no, i nostri dati parlano del 20%». Poi il dietrofront della sigla: «I dati oggettivi sono quelli diffusi dalla Questura di Roma che ha gli strumenti e i mezzi più adeguati per accedere alle banche dati e sono relativi ai dati Sdi riferiti al 3 marzo di quest'anno». Per un attimo il crimine ha diviso la polizia. E non agenti qualsiasi. Ma il questore Francesco Tagliente e la Conferazione sindacale di polizia, il sindacato più rappresentativo del Corpo. Il pasticcio è andato in scena ieri mattina, primo giorno (oggi l'ultimo) del terzo congresso nazionale della Consap in un hotel di Bagni Tivoli, salutato dal sottosegretario all'Interno, Carlo De Stefano che ha parlato davanti a oltre cento delegati sindacali provenienti dagli uffici di polizia di tutta Italia. I dati sulla sicurezza a Roma sono un piccolo mistero. Le forze dell'ordine non li hanno diffusi nella classica riunione di fine anno, e non li hanno comunicati in seguito. Motivo?Preoccupano la percezione di insicurezza e la sicura polemica politica che solleverebbero i numeri. Ieri il questore ha provato a illustrarne alcuni: «I 32 omicidi del 2011, di cui 24 risolti, tra i dati più bassi degli ultimi vent'anni. Tagliente ha citato l'aumento del 7,8% dei furti, e un incremento degli arrestati per lo stesso reato (+21,1%). L'aumento dell'1% circa delle rapine (+17,5% arresti) e il +51,9% delle denunce presentate. «Prendiamo atto con piacere dei dati forniti dal questore e dal grande lavoro svolto dalle forze di polizia - risponde il segretario nazionale Consap, Giorgio Innocenzi - ma a Roma rimangono delle criticità. Su Roma va rivista la pianta dei presidi considerando lo sviluppo di nuove aree urbane». Fab. Dic.

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