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Per 4 anni controlli pazzi della Municipale

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Bar e pizzerie aperti per anni senza licenze di somministrazione, ma nessuno se ne accorge. È il caso di tre locali del centro storico su cui si starebbe concentrando un'indagine interna al Primo Municipio. Fanno parte dell'elenco di circa 130 esercizi pubblici che avrebbero avviato attività dal 2006 al 2010 grazie alle sospensive del Tar. Aperture abusive su cui vorrebbero fare piena luce anche i pubblici ministeri della squadra amministrativa della Procura, coordinata dal procuratore aggiunto Alberto Caperna. Elenco su cui starebbe indagando la Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta parallela a quella denominata Vigilopoli, per la quale sono stati già iscritti nel registro degli indagati 5 agenti della polizia municipale del Gruppo Centro storico. I tre casi oggetto di verifiche più approfondite riguarderebbero locali in via del Pellegrino, via delle Muratte e via del Teatro Pace, tutti a due passi dai luoghi più suggestivi della Città Eterna. E si fa strada l'ipotesi di un coinvolgimento di agenti della Municipale anche in quest'altra inchiesta tutta puntata sul mercato delle licenze. Spetta infatti proprio ai vigili urbani il controllo del territorio. Quindi se i vigili non vedono, non vedono neanche gli uffici amministrativi del Municipio. Così può capitare, come sarebbe accaduto nel caso di un esercizio commerciale di via del Pellegrino privo di autorizzazione per somministrare cibo e bevande, che in due controlli effettuati a distanza di 3 anni l'uno dall'altro, gli agenti accertatori si siano accorti di un'insegna e di faretti poco a norma, abbiano elevato verbali perché il titolare ascoltava Cd musicali lasciando le porte aperte e quindi disturbando la quiete pubblica, lo abbiano multato per aver dimenticato di chiudere la porta lasciando i clienti parlare ad alta voce sull'uscio. E ancora: abbianoelevato un verbale per aver prolungato l'orario di chiusura del locale fino alle 2 e 30 di notte, quando la regola impone il «serranda giù» alle 2.   In quelle occasioni, però, gli agenti non avrebbero riferito agli uffici municipali, un dettaglio rilevante: che quell'attività è aperta senza avere una licenza di somministrazione. Ma «mi mostri la licenza?», non dovrebbe essere la prima domanda durante un controllo? Tanto che dopo alcuni mesi dall'ultimo «blitz», gli uffici municipali del Commercio hanno chiesto ai vigili urbani di spiegare come mai non abbiano ricevuto dal gestore del locale comunicazioni d'inizio attività. E siamo al 2011. Il locale è aperto dal 2007. Un altro ramo dell'inchiesta sulle licenze su cui sta indagando la Guardia di Finanza, riguarda quelle a punti, un altro ancora i permessi «latenti», e cioè quelle licenze che possono essere sospese per un periodo massimo di un anno ma che, in alcuni casi, sarebbero rimaste nel limbo anche per più di un decennio. Com'è possibile? Facile: se il gestore ha dimenticato di comunicarlo al Municipio - col rischio che l'autorizzazione decada dopo 12 mesi -, o i vigili non se ne accorgono, il locale resta chiuso ma i permessi restano attivi. Un terreno fertile per far crescere un ipotetico mercato sommerso di licenze. Ora, tornando al caso di via del Pellegrino e del locale aperto senza l'ok per la somministrazione, sorge il dubbio: possibile che in 4 anni gli agenti della Municipale abbiano visto le pagliuzze ma non la trave? È come se la stradale fermasse un automobilista senza patente e gli facesse una multa per una freccia rotta.

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