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Alemanno parafulmine della crisi? No grazie

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Noisiamo solo degli esattori fiscali». Così il sindaco Alemanno torna a parlare della manovra di bilancio capitolina, approvata venerdì dalla giunta. «Neanche un euro del miliardo e mezzo preso dall'Imu va nelle casse del Comune - ha aggiunto - e questo deve essere sottolineato con forza. Noi stiamo facendo di tutto per alleviare il peso di queste nuove tasse cercando di ridurre al massimo le nostre spese e introducendo tutte le agevolazioni necessarie come il quoziente familiare sulla tariffa dei rifiuti». Una puntualizzazione necessaria per evitare che il Campidoglio diventi, nonostante tutto, il parafulmine di una crisi che non solo viene dall'alto ma che è maggiormente accentuata dai tagli di Governo e Regione e anche dai mancati trasferimenti di risorse comunque dovute, solo per citare due esempi, per i trasporti e i servizi sociali. Un rischio, quello di diventare capro espiatorio anche di mancanze altrui (e a 13 mesi dal voto), del quale Alemanno ne è ben consapevole. Per questo, ieri ha deciso di parlare ai cittadini dal suo blog, spiegando le "virtù" della manvora del 2012. «Il nostro è un bilancio di equità, c'è il quoziente familiare e la sfera sociale non viene tagliata. È un bilancio di sviluppo, perché facciamo in modo che ci sia un segnale per le piccole e medie imprese. È un bilancio di modernizzazione perché finalmente diamo una ventata di mercato, di apertura alla Holding Comune di Roma. Non si tratta solo di affrontare la crisi, dobbiamo avere una speranza, le crisi si superano con una nuova prospettiva di sviluppo. Roma con grande determinazione può essere la prima città ad uscire dalla crisi - dice Alemanno - voglio spiegarlo bene perché i cittadini capiscano qual è lo sforzo che tutti stiamo facendo e quali sono i segnali in termini di solidarietà sociale, di sviluppo che stiamo cercando di dare. L'Imu così come è stata concepita dal Governo porta nelle casse dello Stato, non in quelle del comune, ben 1 miliardo e 596 milioni ma nonostante questo noi abbiamo subito un taglio dallo Stato di ben 260 milioni che si uniscono ai 130 milioni che abbiamo subito come taglio dalla Regione. Questi tagli ci hanno costretto a mettere l'Imu al 5 per mille per la prima casa e al 10,6 per mille per la seconda casa e per altri edifici. Non potevamo fare diversamente. Però abbiamo dato ulteriori segnali, innanzitutto nei confronti delle famiglie, dei giovani e dell'assistenza e solidarietà sociale». Basterà tutto questo per evitare l'argomento tasse in campagna elettorale? Sus. Nov.

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