Trasparenza e rinnovamento Il Pd unito per cambiare il Lazio
Ilnuovo corso del Pd Lazio, dopo le primarie che hanno visto la vittoria con l'81,85% (95mila voti su 117mila validi) di Enrico Gasbarra, comincia. L'assemblea regionale ha proclamato segretario il deputato di area cattolico popolare sostenuto da MoDem, AreaDem, area Letta e bersaniani. Marta Leonori, seconda classificata alle primarie e sostenuta dall'area Marino, è stata eletta presidente dell'Assemblea regionale. I due vicepresidenti sono Fabio Luciani e Michela Di Biase, capogruppo Pd in VII Municipio. Tre under 40 a conferma della voglia di rinnovamento della segreteria Gasbarra. Il neosegretario annuncia il varo di una commissione che riveda lo statuto «per rimodernarlo e riallinearlo alle condizioni di cui il partito ha bisogno oggi» e in tema di trasparenza promette: «I bilanci saranno tutti pubblicati e ci serviremo della consulenza di una società di rating esterna e non solo del tesoriere». Il deputato ringrazia poi Walter Tocci, al lavoro «sul regolamento per l'indicazione dei parlamentari mediante le primarie. Vogliamo distinguerci, dobbiamo cambiare il Parlamento e questa allucinante legge elettorale. Ma intanto il Lazio garantisce che i suoi nuovi parlamentari saranno eletti dai cittadini e non nelle segrete stanze». Gasbarra invita poi a non ignorare la questione morale e indica il Pd come l'alternativa per raccogliere con un «partito aperto» il grido dell'antipolicia e i delusi dal centrodestra: «Abbiamo l'obbligo di distinguerci e per farlo dobbiamo chiudere la fase del confronto interno. Al Paese si chiedono grandi sacrifici, ai pensionati e ai lavoratori. Noi, per essere distinti dobbiamo chiedere sacrifici ai grandi patrimoni, e alla politica. E per la politica sacrificio è ritrovarsi dentro una comunità. La politica va riformata ma non va annullata la funzione dei partiti». L'obiettivo è creare un'alternativa «alle destre che governano Roma e il Lazio. Saremo accanto ai nostri gruppi di opposizione e nei prossimi giorni con loro elaboreremo piani alternativi su sanità, rifiuti, crisi e lavoro, perché questa destra va incalzata con proposte alternative. Abbiamo una grande classe dirigente di cui dobbiamo essere orgogliosi». Gasbarra indica poi Zingaretti come «una grande risorsa da mettere in campo» e sulle alleanza spiega: «Partendo dal centrosinistra e dalle coalizioni con cui stiamo governando, dobbiamo essere noi stessi e convincere gli altri con programmi forti e coraggiosi». Il neosegretario propone poi la nomina (accolta dall'Assemblea con la ratifica della lista dei 120 delegati e della conferma di Antonio Olivieri come tesoriere) dell'ex governatore Piero Badaloni alla presidenza della Commissione di Garanzia del partito. Per Zingaretti «con Gasbarra e Leonori la squadra è unita e vincente. Attorno a Enrico si è cementato un Pd unito ed una squadra vincente» E sull'unità batte ance il capogruppo in Regione Esterino Montino: «Erano due anni che non c'era l'unanimità. È un forte sintomo».