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Il ministro: subito una soluzione o ci teniamo Malagrotta a vita

Malagrotta

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Mentre la Polverini accusa Comune e Provincia di «inadempienze», l'emergenza rifiuti praticamente è ormai una realtà. Il tempo stringe per evitare che Roma possa fare la fine di Napoli: al tavolo convocato per il prossimo 22 marzo con i tecnici ministeriali, il prefetto Pecoraro, il Campidoglio e la Regione bisognerà trovare una soluzione. L'alternativa è una nuova proroga della maxidiscarica di Malagrotta, su cui l'Ue ha già avviato una procedura d'infrazione. Le parole del ministro Corrado Clini sono inequivocabili. «Vorrei capire se si può trovare una soluzione a breve. Delle due l'una: o Malagrotta forever o c'è la possibilità concreta di trovare una soluzione», per la quale «mi sono dato 10 giorni. Il 22 mi auguro di avere elementi per fare passo avanti». Una cosa sembra certa: l'ipotesi di collocare una delle due discariche temporanee a Corcolle-San Vittorino pare tramontata. «Ornaghi ha espresso nettamente la sua opinione, la situazione è difficilmente aggirabile», dice Clini parlando nel corso dell'audizione in commissione Ecomafie. «Oggi è una giornata di sole per la cultura italiana. Finalmente dopo otto mesi di battaglie, vediamo riconosciute dalla fermezza dei ministri Ornaghi e Clini le ragioni di una protesta mondiale», commenta il portavoce del comitato «Salviamo Villa Adriana», Urbano Barberini. Semaforo verde invece per quanto riguarda l'impianto di Albano: «Sono state sbloccate le procedure sul termovalorizzatore di Albano - annuncia il ministro - Ho avuto notizie, ma per le vie brevi. Era pendente una procedura del Consiglio di Stato che è stata sbloccata e quindi la costruzione dell'impianto può riprendere». Le parole di Clini in ogni caso sembrano scontrarsi con la linea del Comune. Su Corcolle, ad esempio, il sindaco Alemanno dice: «Nulla è tramontato. Il ministro ha costituito su nostra richiesta un tavolo tecnico insieme al commissario Pecoraro e lì si esamineranno dal punto di vista tecnico tutte le ipotesi. Ci sarà una graduatoria della realizzabilità dei siti». Ma è chiaro che ora la palla passa agli enti locali e al prefetto, che con tutta probabilità dovranno indicare un sito alternativo, mentre resta ancora in sospeso la questione-Riano. In ogni caso Alemanno sostiene le scelte operate da Pecoraro e conferma la linea di effettuare le discariche fuori dal Comune di Roma: «Ci vuole una forte scelta tecnica, che noi sosterremo. Io voglio chiudere Malagrotta nell'arco dei prossimi mesi. Ci siamo dati dieci giorni. Non c'e nulla di annullato ma bisogna fare una verifica. Ci vuole una verticalizzazione della decisione. Serve una scelta tecnica che guardi alla realtà di Roma. Sarebbe folle sostenere che, mentre Roma riceve tante persone dalla provincia, la discarica debba farsi per forza dentro i confini di Roma». La governatrice Polverini dal canto suo scrive una lunga lettera al ministro in cui definisce la questione rifiuti «una storia lunga circa dieci anni costellata di omissioni e rinvii da parte delle amministrazioni». Nella lettera la Polverini ripercorre le tappe della vicenda e difende l'operato dalla propria amministrazione e del Piano rifiuti varato, per la prima volta dopo dieci anni, lo scorso 18 gennaio. Nella missiva la governatrice ricorda anche le responsabilità del Campidoglio - che il 28 dicembre 2010 comunicava «che nel omune non vi sono aree idonee alla realizzazione di nuovi impianti» - e l'«inerzia» della Provincia. La Polverini parla di «inadempienze delle due amministrazioni». Lettera a parte, la governatrice preferisce invece non parlare dei siti di Riano e Corcolle: «La situazione è molto complessa e siamo in una fase delicata». Di una cosa però resta convinta: «L'importante è trovare una soluzione, perché Malagrotta non è prorogabile e dobbiamo evitare che si vada in urgenza». La governatrice esclude quindi una nuova proroga per la maxidiscarica, mentre conferma che con il ministro la Regione ha già concordato il timing per l'apertura del quinto impianto di Tmb. Su Albano Alemanno accoglie «con favore» lo sblocco del termovalorizzatore. Freddezza invece dalla Polverini: «A noi non risulta una sentenza depositata. Penso sia un auspicio». L'opposizione intanto va giù duro. «La verità sulle responsabilità inizia a venire fuori. All'origine c'è l'atteggiamento pilatesco di Alemanno, mentre la Regione ha approvato un Piano rifiuti di carta, una scatola vuota», dice il capogruppo Pd alla Pisana Esterino Montino. Il Pd alla Camera invece plaude alla bocciatura di Corcolle e Riano: «Clini ha stoppato l'attività di Pecoraro», commentano Alessandro Bratti e Donatella Ferranti dopo la risposta del ministro all'interpellanza sottoscritta da Enrico Gasbarra, Giuseppe Fioroni, Michele Meta e Roberto Morassut.

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