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Malagrotta chiuderà e la nuova discarica non sorgerà a Monti dell'Ortaccio.

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«Nonsono preoccupato perché sono convinto che fra il ministro e il prefetto siamo in buone mani. Aprire una discarica non è mai un'operazione facile, c'è bisogno della responsabilità di tutti ma sono convinto che riusciremno assolutamente a risolvere il problema in tempo per chiudere Malagrotta», dice fiducioso il sindaco, cui fa eco la Polverini: «La Regione ha dato in un anno e mezzo la risposta attesa da otto anni: un piano rifiuti che oggi c'è. Noi stiamo supportando l'attività di Roma Capitale che ci ha comunicato di non essere stata in grado di individuare un sito alternativo a Malagrotta». «Siamo intervenuti in sostituzione del Campidoglio - spiega la Polverini - Vogliamo dare il nostro contributo, continueremo a supportare il prefetto, io stessa quando ho capito che la situazione rischiava di diventare critica, ho chiesto l'intervento del ministro». In merito alla revisione del Piano rifiuti, che il ministro Clini avrebbe chiesto alla Regione, la Polverini smentisce un'ipotesi in tal senso: «Il problema lo risolviamo se evitiamo quotidianamente di indicare i siti alternativi. È stata istituita una struttura tecnica che rivaluterà tutti e sette i siti che la Regione aveva messo a disposizione del prefetto. Sulla base di questi elementi, insieme al ministero, si deciderà dove e come la questione dei rifiuti sarà risolta. Roma non può rischiare un'emergenza come Napoli. Quindi, al di la delle preferenze, non legate o supportate da dati tecnici, dobbiamo indirizzare il lavoro affinché venga data una risposta immediata perché non c'è più tempo». La Polverini ribadisceo che «Malagrotta non può più essere prorogata. C'è una procedura di infrazione che noi avevamo bloccato, rispondendo in termini concreti con il Piano rifiuti. L'Ue rischia di aprire una procedura di infrazione su altre Regioni e io mi auguro che il Lazio e Roma, possano dare una risposta immediata, perché il rischio è forte». La governatrice poi scarta l'ipotesi Monti dell'Ortaccio e si augura che il dibattito sulle discariche non provochi scontri come in Val di Susa. «Il 22 marzo è il termine entro il quale Alemanno deve dimostrare di sapersi prendere le sue responsabilità. Il tempo dei capricci, seppur comprensibili, è terminato. La Regione non può continuare a farsi carico dei problemi di Alemanno. La Polverini sta già facendo tantissimo risolvere i problemi della Regione, è ora che Alemanno faccia qualcosa per i problemi di Roma - dice il consigliere regionale Udc Pietro Sbardella - Se vuole recuperare un po' di credibilità ed evitare una vera emergenza, il 22 marzo si dovrebbe presentare con un'ipotesi seria d'individuazione di un sito per la discarica sul territorio del Comune di Roma, e magari con un piano serio per implementare la raccolta differenziata». Anche il consigliere regionale Pd Lucherini, che d'accordo con Sbardella, invita Alemanno a prendersi le proprie responsabilità, mentre Esterino Montino e Daniela Valentini chiedono alla commissione Ambiente della Pisana di convocare il coordinatore della struttura tecnica del ministero «per acquisire informazioni aggiornate in merito alla delicata questione dello smaltimento dei rifiuti. Le soluzioni devono essere condivise».

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