Ancora caos sui congressi Si pensa a un altro rinvio
Il regolamento, e non solo, ha bloccato gli accordi
NelLazio no. Anzi. Le date comunque "ufficiose" del 14 e 15 aprile rischiano di subire un ulteriore slittamento a fine mese. Il problema? «Tecnico». Ovvero politico. Il regolamento stilato dal segretario Alfano ha creato, sta creando e creerà più di un grattacapo. Innanzitutto occorre fare chiarezza su «incompatibilità» e «ineleggibilità». Per essere chiari incompatibile sarebbe l'attuale segretario provinciale Francesco Lollobrigida in quanto assessore regionale; ineleggibile sarebbe ad esempio Massimiliano Maselli se decidesse di optare, qualora eletto segretario al congresso romano, per la presidenza di Sviluppo Lazio, incarico attualmente ricoperto. Ancora, l'articolo 4 del regolamento impone per i coordinatori e vice vicari provinciali o di grandi città la sospensione sei mesi prima delle elezioni qualora intendessero candidarsi alle politiche, europee, regionali o amministrative. Sarebbe il caso, sempre per fare un esempio utilizzando gli incarichi attuali, del coordinatore romano, Gianni Sammarco, deputato, di quello del Lazio, Vincenzo Piso, deputato e del suo vice, Alfredo Pallone, eurodeputato. L'accordo per il congresso unitario, fortemente voluto dal sindaco Alemanno, proprio perché a un anno dalle comunali occorre un partito forte e compatto, indicava una sommaria conferma degli attuali vertici del Pdl locale. A «rompere» le uova nel paniere tuttavia prima Laboratorio Roma poi la mozione congressuale, avallata da Laboratorio, presentata da Baccini, Maselli, De Lillo che propone Maselli come candidato alla guida del partito romano. Un dibattito atteso dentro e fuori il Pdl che ha riaperto le trattative in un momento in cui i congressi nel Lazio sembravano già «cosa fatta». E se la parte vicina ai vertici locali del Pdl indica in «problemi tecnici» il motivo dei continui rinvii (ricordiamo che i congressi si sarebbero dovuti tenere in ottobre), l'altra parte, quella del dibattito ne sollecita lo svolgimento. «Chiediamo soltanto che venga concessa ai tanti militanti del partito di confrontarsi e di andare a votare - dice Antonello Aurigemma, assessore capitolino ed esponente di Laboratorio Roma - ci sono delle regole, valide peraltro in tutta Italia, e vanno rispettate». Al quadro si deve aggiungere poi il ruolo della governatrice. La Polverini, al momento, è irremovibile sulle incompatibilità. E non solo su queste.