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Roma Capitale siederà al tavoloCipe

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Entrola settimana infatti la commissione parlamentare bicamerale dovrebbe licenziare il testo definitivo del Secondo decreto. Ieri una prima «vittoria» è stata segnata dal Pd. «Grazie all'azione del Pd è stato possibile migliorare sostanzialmente, almeno per quello che riguarda l'aspetto finanziario, il secondo decreto della riforma - hanno annunciato il deputato Marco Causi e il capogruppo capitolino, Umberto Marroni - Roma Capitale ha ottenuto la partecipazione al tavolo del Cipe, in quanto comune speciale, e facoltà di poter utilizzare la programmazione degli investimenti pubblici e delle politiche di sviluppo, aventi valenza nazionale e ricaduta sulla città. In questo modo Roma avrà la possibilità di benificiare di interventi nel quadro delle esistenti politiche nazionali e regionali, che favoriranno ad esempio il completamento della Linea C. Rimane ancora aperto il nodo dei poteri e delle devoluzioni patrimoniali, punti sui quali il Pd ha avanzato proposte concrete». La seduta tecnica è stata poi aggiornata ad oggi con altri nodi da sciogliere. «Sul futuro dell'Eur Spa, non si è trovata ancora una soluzione condivisa - ha detto il presidente della Commissione, Enrico La Loggia - quanto ai Beni culturali, occorre un chiarimento e si pensa di approfondire la questione con il sottosegretario Roberto Cecchi». Il decreto, una volta licenziato dalla commissione andrà all'esame definitivo del Consiglio dei ministri. «Finalmente le grandi battaglie che hanno riconosciuto il principio della complessità e diversità del territorio di Roma Capitale - ha commentato il senatore Mautro Cutrufo (Pdl) - iniziano a dare i loro frutti. Roma nel Cipe è un riconoscimento utile». Sus. Nov.

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