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L'opposizione va giù duro Il Pdl non ci sta

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DaLa Destra al Pd passando per l'Udc è un coro contro Alemanno. Storace (La Destra) invita il sindaco a non imputare i tagli alla Regione e a spendere meglio i soldi avuti finora. Il capogruppo Rossin va giù duro: «In un'amabile riunione con aperitivo, l'assessore Lamanda ci ha comunicato che quello di Roma Capitale sarà un bilancio lacrime e sangue. Nemmeno un documento per illustrarci il previsionale, solo il maldestro tentativo di scaricare colpe su Stato e Regione per mancati trasferimenti. Una riunione farsa». Il capogruppo Pd Marroni ribadisce il no a una holding unica e alla vendita di Acea e chiede di scorporare il dibattito. Il segretario romano Miccoli dal canto suo attacca il sindaco reo di portare avanti una politica fatta solo di tasse e tagli. Il capogruppo dell'Udc in Aula Giulio Cesare invece propone di applicare il quoziente familiare sull'Imu: «Bisogna fare di più per diminuire il più possibile l'impatto della nuova tassa sulla prima casa. Se l'aliquota comunale sarà alzata al 5 per mille, come sembra, si chiederanno ai romani 165 milioni di euro in più rispetto a quanto previsto dalla legge nazionale. Una vera stangata se si pensa che, in totale, la nuova tassa sulla casa costerà ai romani 1.596,5 milioni di euro. I cittadini non possono essere trattati come dei bancomat, i romani non sono limoni da spremere. Rinnoviamo la richiesta di estendere il nostro quoziente familiare all'Imu». Il Popolo della libertà fa invece quadrato attorno al sindaco. Il presidente della commissione Bilancio Guidi chiede la collaborazione di tutti. Siclari sottolinea «l'impegno concreto» dell'amministrazione, mentre per Quarzo la sinistra preferisce facili polemiche alla responsabilità politica. Di Cosimo accusa Miccoli di portare avanti la «solita polemica inutile», mentre per Cantiani «la sinistra ha 12 miliardi per tacere, sia propositiva».

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