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Stangata Imu sulla casa. Aumentano le aliquote

Veduta dall'alto della capitale

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Arriverà presto, probabilmente già in settimana, l'annuncio della stangata Ici. Ovvero la nuova Imu. Il Campidoglio infatti alzerà con ogni probabilità l'aliquota per la prima casa, portandola dal 4 per mille attuale al 5 per mille. Sventata, al momento, la prima ipotesi di alzare l'imposta sull'immobile di residenza al 6 per mille. In un periodo di «lacrime e sangue», dove già le famiglie devono fare i conti, ad esempio, con gli aumenti di Iva e benzina, puntare al massimo tetto previsto dalla legge per l'Ici sulla prima casa sarebbe stato quantomeno inopportuno. Quel punto millesimale in più significa, per le casse capitoline, contare su un incasso maggiore di ben 159 milioni di euro per un totale stimato con l'aliquota al 5 per mille di 795 milioni. Un vero salasso per le famiglie romane che, dalla simulazione effettuata dalla Cgia di Mestre rintrano in quelle destinate a pagare di più rispetto a chi abita in altri comuni che, al contrario, pagheranno addirittura di meno. Ad esempio, per la abitazioni di proprietari senz afigli a carico si pagheranno 71 euro in più, portando la spesa media dell'Imu sulla prima casa a 397 euro. La stangata più pesante tuttavia potrebbe arrivare sulle seconde case, attualmente l'aliquota prevista è quella del 7 per mille e del 10 per mille per quanto riguarda gli immobili che risultano sfitti da almeno due anni. L'ipotesi sulla quale stanno studiando i tecnici del Campidoglio è di portare l'aliquota per la seconda casa e altri fabbricati al 10,6 per mille per un gettito stimato di circa 890 milioni di euro e di questi, circa 445 milioni andrebbero dritti dritti nelle casse capitoline. Senza contare i circa 20 milioni di Ici in più che pagherà la Chiesa per gli immobili destinati ad attività commerciali. In parole «povere» il Comune prevede i poter incassare oltre un miliardo di euro. Tutto questo per bilanciare gli ingenti tagli di governo e regione e non soffocare soprattutto i servizi sociali che, nella prima bozza del bilancio avrebbero subito una riduzione mortale di 58 milioni. Non basterà comunque il salasso sulla casa a sanare i conti della Capitale, per questo si pensa all'aumento della tassa di soggiorno che, entrata in vigore il 1 gennaio 2011, ha portato nelle casse capitoline 55 milioni. Un piccolo ritocco all'obolo che devono pagare i turisti per ogni notte di soggiorno a Roma (un euro per ogni stella alberghiera) significherebbe per la città poter contare su centinaia di migliaia di euro in più a fine anno. Al momento si tratta di indiscrezioni. ma certamente il bilancio 2012 sarà il più difficile per Alemanno. Chiedere ulteriori sacrifici a 14 mesi dal voto potrebbe avere effetti devastanti.

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