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Il titolo di "negozio storico" non gli ha evitato lo sfratto esecutivo da parte dell'Università Lumsa titolare delle mura e la conseguente chiusura del locale avvenuta circa otto mesi fa.

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Nonè facile accettare l'idea di perdere un'attività aperta nel 1927, e non solo per il suo valore economico, soprattutto quando si pensa di essere tutelati dal Comune proprio perché al ristorante è stato riconosciuto il valore storico con tutte le tutele del caso, tra le quali quella di evitare la cessazione di attività impedendo il cambio di destinazione d'uso. «Invece ho avuto lo sfratto esecutivo - racconta Perilli - e i miei tentativi di trovare una soluzione con l'amministrazione sono andati falliti, al di là di vane promesse di trovarmi una sede alternativa che ad oggi, però, non hanno avuto alcun riscontro reale». La vicenda del ristorante Romolo è piuttosto complessa. A spiegarla è l'avvocato che assiste il titolare di Romolo, Manrico Borzi dello studio ABV&Partners. «Da una parte il Comune ha riconosciuto al ristorante con proprio delibera n.139/97 lo status di negozio storico, che ha l'obiettivo di evitare la standardizzazione del centro storico romano, e dunque la cessazione di attività che costituiscono un valore storico indiscusso e che valorizzano la città, come nel caso di questo ristorante. Dall'altra parte nel mese di novembre dello scorso anno, lo stesso Comune ha approvato un Piano di Recupero che ha ad oggetto un complesso di fabbricati di proprietà della Lumsa tra i quali è inserito il ristorante. Il Piano prevede il cambio di destinazione d'uso consentendo all'Università di destinarlo ad attività didattiche». Il risultato è che il 10 maggio del 2011 la Lumsa sfratta Romolo. Secondo l'avvocato questi due atti del Campidoglio sono in contraddizione tra loro. Da qui la decisione di chiedere il risarcimento dei danni. «Voglio andare fino in fondo a questa storia - si sfoga Perilli - anche perché il mio locale aveva tutti i requisiti per diventare anche negozio storico d'eccellenza e poter così godere di tutele ancora maggiori. Ma, di fatto, mi è stato impedito». Il proprietario di Romolo racconta di aver fatto domanda per il titolo di negozio d'eccellenza, ma che solo dopo circa un anno la sua pratica è stata presa in esame (in ritardo rispetto ai tempi previsti dalla delibera). Nel frattempo Perilli aveva già perso il locale. «Sono otto mesi che non lavoro e fino ad oggi ho aspettato che il Comune mi proponesse una soluzione. All'inizio i contatti con il Campidoglio ci sono stati e più volte mi sono sentito dire che si sarebbe trovata un'alternativa altrettanto valida alla perdita del mio locale. Non è accaduto e per questo ho deciso di farmi assistere da uno studio legale». Dam.Ver.

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