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«Contro la crisi più dialogo con i consumatori»

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Èl'iniziativa del capogruppo Api in Consiglio regionale Mario Mei. On.le Mei, perché ha avvertito l'esigenza di una legge sulle Associazioni dei consumatori? «La crisi economica e la crescita dell'esigenza di trasparenza sollecitano interventi di tutela che, nell'attuale legislazione regionale, sono insufficienti. Vogliamo colmare un vero e proprio vuoto legislativo, in quanto le norme esistenti risalgono a vent'anni fa (L.R. n. 44 del 10 novembre 1992) e non tengono conto dell'evoluzione che questa materia ha avuto». Quali sono gli obiettivi della legge? «Favorire il riconoscimento del ruolo centrale delle associazioni e l'instaurazione di un rapporto più integrato con le Istituzioni. L'obiettivo principale è riuscire a inserire le associazioni di categoria tra gli interlocutori stabili della Politica: la Regione, ad esempio, ha il dovere di iniziare a considerare queste associazioni come interlocutori necessari, che coadiuvano l'azione del legislatore, raccogliendo informazioni utili al fine di attuare politiche adeguate alle esigenze del cittadino-consumatore». Quali sono, in concreto, gli ambiti di intervento della proposta di legge? «Oltre agli ambiti tradizionali (qualità dei prodotti e sorveglianza sui prezzi), è prevista attenzione particolare ai diritti alla trasparenza delle procedure amministrative, sulla efficienza ed economicità dei servizi e sul loro miglioramento; sulla promozione di scelte di consumo consapevole, sulla tutela del diritto alla salute e degli interessi economici e giuridici del consumatore». In che modo l'associazionismo potrà avere un ruolo più importante nel rapporto con le Istituzioni? «Si prevede l'adozione di un programma strategico triennale nel quale sono individuati gli ambiti d'intervento e gli obiettivi e il rafforzamento, presso l'assessorato competente, del Consiglio regionale dei consumatori e degli utenti con il compito di governare gli interventi, alla presenza delle organizzazioni più rappresentative e realmente operanti, previo riconoscimento dei requisiti di rappresentatività delle stesse e lontani dalle ingessature e impedimenti procedurali oggi esistenti». Daniele Di Mario

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