Polverini: la magistratura farà chiarezza

Noistiamo dando tutto il nostro supporto all'attività della magistratura». La governatrice del Lazio Renata Polverini commenta così le 12 informazioni di garanzia recapitate in ospedale ad altrettanti medici, compreso il primario, di Chirurgia d'urgenza del San Camillo Forlanini per presunti casi di morti sospette. Tra gli indagati c'è anche il primario Donato Antonellis. Proprio su quest'ultimo si sono concentrate le attenzioni del Consiglio regionale negli ultimi anni. Il primo a occuparsene è stato nel 2006 il consigliere regionale del Pd Mario Di Carlo. Nel 2009 è stata la volta di Alessio D'Amato chiede spiegazioni su quanto avveniva nel reparto di Chirurgia d'urgenza. Ma l'interrogazione più circostanziata è quella dell'aprile dello scorso anno, riportata da Il Tempo, presentata dal capogruppo di Alleanza per l'Italia Mario Mei. «Ci aspettiamo in tempi brevi una risposta da parte della Presidente Polverini, che faccia luce sulle troppe situazioni poco chiare che si sono verificate in questi anni al San Camillo e che hanno determinato gravi disservizi», dichiarava Mei, che auspicava anche «un'inchiesta rapida, imparziale e trasparente, basata su fatti e documenti da poter verificare in tempi molto stretti (statistiche sulla mortalità, reinterventi, registri operatori). L'attuale situazione non è infatti compatibile con una struttura d'eccellenza della sanità romana e regionale quale è il San Camillo Forlanini». A luglio scorso Il Tempo denunciò il caso di una paziente, operata dall'équipe di Antonellis, cui fu lasciata una pinza chirurgica di 25 centimetri nell'addome. Un fatto duramente commentato dal responsabile sanità dell'Api Giovanni Hermanin: «Sono anni che quel reparto è a rischio». La Polverini definì «gravissimo» l'episodio. Commentando il giudizio dato dalla Polverini Hermanin ironizzava: «A parte il responsabile qualsiasi medico minimamente esperto darebbe sull'accaduto lo stesso giudizio». Hermanin segnalava poi alla Polverini l'interrogazione presentata alla Pisana da Mei e cofirmata a Bonelli (Verdi) e Bucci (IdV) e ricordava le altre due interrogazioni presentate nella precedente legislatura. La situazione era nota a tutti, tanto che, ricordava Hermanin «il Tribunale di Roma» archiviò «le denunce contro i giornalisti che avevano messo in evidenza i dati statistici relativi alla mortalità postoperatoria del reparto». L'incario di Antonellis in scadenza è stato riconfermato l'anno scorso da una commissione con giudizio «ottimo». Da febbraio è in permesso sindacale a tempo pieno.