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Aumentano tagli e tasse Allarme rosso sul bilancio

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Lacrime e sangue. Il bilancio capitolino, che il sindaco vuole approvato entro Pasqua, promette ben poco di buono. I tagli ingenti inflitti verticalmente agli Enti Locali rischiano di far segnare a Roma Capitale un pesantissimo meno 400 milioni, tra riduzione di fondi statali e, ancora, i finanziamenti che mancano dalla Regione. Per questo, il sindaco ieri ha partecipato all'incontro dell'Anci con il governo Monti per chiedere ancora una volta la deroga al Patto di Stabilità. I lacci imposti alle finanziarie di Comuni, Province e Regioni infatti rendono quasi impossibile chiudere i conti. «La nostra richiesta al Governo è stata pressante - ha detto Alemanno al termine dell'incontro a Palazzo Chigi - la creazione di un tavolo di confronto istituzionale è importante, a patto che ci siano risposte e decisioni rapide. Nel documento Anci approvato a Napoli avevamo sottolineato che senza meccanismi di flessibilità nel patto di stabilità c'era la determinazione a metterlo in discussione collettivamente: una soluzione estrema a cui non vogliamo arrivare. Per questo, l'invito è che si raggiungano risultati rapidi non in termini di maggiori risorse per i comuni, ma di possibilità di utilizzare quelle esistenti per poter affrontare i problemi delle città. Tutti i comuni in queste settimane stanno lavorando ai bilanci, un lavoro difficile. Tagli e tasse sono i temi su cui ci stiamo muovendo. Ci sono difficoltà legate non solo ai bilanci in sé, ma anche al rispetto del patto di stabilità: difficoltà per i pagamenti, per i cantieri in corso, per le misure a garanzia della sicurezza dei cittadini». In Campidoglio, intanto, è già battaglia. Senza illusioni il presidente della commissione Bilancio, Federico Guidi ammette: «L'aumento dell'Imu (che potrebbe arrivare nella voce Ici al 6 per mille sulla prima casa, contro il 4 attuale ndr) e l'avvio di nuove privatizzazioni sono ipotesi da verificare ma assolutamente possibili. Bisogna fare un discorso molto chiaro, noi abbiamo centinaia di milioni in meno e la necessità di assicurare i servizi ai romani; quindi la scelta è quella di trovare risorse in altro modo o tagliare i servizi». L'opposizione però già tuona. «Si dice che non ci sono le risorse peccato però che solo nel 2011 siano stati trovati 15 milioni per gli incarichi esterni - ricorda il vicecapogruppo Pd, Fabrizio Panecaldo - mentre ai romani dal 2008 è stato aumentato tutto, dai rifiuti alle mense, dalle pratiche amministrative all'occupazione di suolo pubblico, dai bagni pubblici ai musei».

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