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Lieve diminuzione di pena per Flavio Pennetti, l'assicuratore di 31 anni sotto processo perché accusato di avere ucciso, nel luglio 2010, a colpi di mazza da baseball, il suo agente Massimo Carpifave.

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Inprimo grado il giovane fu condannato a 17 anni e 4 mesi di carcere per omicidio volontario e soppressione di cadavere dal giudice dell'udienza preliminare di Rieti Andrea Fanelli, a conclusione del processo che si svolse con il rito abbreviato. Secondo quanto al tempo si apprese, Pennetti uccise Carpifave perché aveva paura che potesse chiudere la subagenzia assicurativa che conduceva da tempo. Carpifave morì sotto una serie di colpi feroci sulla strada che da Leonessa (in provincia di Roma) porta a Rieti. Secondo quando accertato, Pennetti, dopo aver colpito il suo datore di lavoro, ne trascinò il cadavere in una scarpata e lo coprì con foglie e terriccio; poi si liberò degli abiti e di alcuni oggetti appartenuti alla vittima e si allontanò. Fu arrestato dopo poche ore. Ad avvertire le forze dell'ordine fu la moglie di Carpifave. Dopo aver aspettato invano il marito a casa fino a tarda sera, la donna andò in commissariato e ne denunciò la scomparsa. Furono le tracce dei telefoni cellulari a tradire Pennetti. Il giovane fu convocato in Commissariato per fornire «chiarimenti» sui sui spostamenti nelle ultime ore; davanti agli agenti della polizia, sottoposto al fuoco di domande degli investigatori, inizialmente cercò di reggere, poi crollò e confessò.

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