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Altri casi su "vigili" e mazzette Il prefetto: ma il racket non c'è

Vigili, un agente della Polizia di Roma capitale

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Altre denunce contro i vigili urbani. Sono arrivate in procura firmate da alcuni commercianti che nei prossimi giorni saranno ascoltati dai magistrati Laura Condemi e Ilaria Calò già titolari dell'inchiesta sollevata dalle dichiarazioni dell'imprenditore Bernabei, che ha portato a indagare cinque divise per presunte tangenti. Sta venendo fuori un sistema fangoso in cui cadono le attività commerciali e mestano operatori infedeli della Municipale? Emerso lo scandalo, ieri c'è stato un vertice in Prefettura con le associazioni dei commercianti, voluto dal sindaco. Alemanno prova a mettere fine alle voci di chi ha parlato di «sistema di corruzione» e relega l'episodio degli imprenditori come «isolato, ad opera di singole mele marce». Il comandante della Municipale Angelo Giuliani resta per questo motivo al suo posto, come ribadito ieri dal primo cittadino: «le mele marce» si combattano con un protocollo di tre punti: semplificazione delle regole, sportello al quale rivolgersi per denunciare eventuali illeciti, accesso agli uffici solo per il personale autorizzato. In Prefettura, attorno al prefetto Giuseppe Pecoraro, erano presenti Angelo Giuliani (in silenzio durante l'ora e mezza circa di riunione e dopo, poi giornalisti), il questore Francesco Tagliente, il comandante provinciale dei carabinieri Maurizio Mezzavilla, rappresentanti della Finanza, il presidente della Confcommercio di Roma Giuseppe Roscioli, della Confesercenti Valter Giammaria, della Camera di commercio Giancarlo Cremonesi. A fine incontro le battute di circostanza:: «Non c'è un clima diffuso di corruzione, non c'è un sistema, ma si tratta di singoli episodi». Pecoraro si spinge oltre: «I commercianti riferiscono di altre denunce però archiviate dalla procura». Poi l'appello, ribadito anche dal sindaco: «Se qualcuno avesse voci o sentore di episodi del genere, lo invito a fare un esposto alle forze dell'ordine perché può essere un elemento di aiuto». Dunque la parola risolutiva, che è Alemanno stesso a riferire: «Semplificazione». La richiesta di avere procedure più semplici nasce proprio dagli stessi leader delle associazioni dei commercianti, in particolare è Cremonesi a dire che «i tempi rapidi e certi impediranno a molti millantatori di andare in giro vantando possibilità di scorciatoie». Per il primo cittadino è l'obiettivo da raggiungere. «La semplificazione delle regole - dice - in cui coinvolgere anche Regione e Municipi, per avere poche regole certe che impediscano intermediazioni confuse e magari illegali». Che significa permessi più facili da ottenere, tempi certi, meno passaggi da un ufficio all'altro, che si tratti della richiesta di una licenza, della voltura di un locale, di un'occupazione di suolo pubblico, di un permesso per costruire o ampliare una proprietà. Di pari passo si procederà con l'apertura di uno sportello di commercianti, artigiani e associazioni per denunciare eventuali abusi. Infine la novità per evitare forme di illegalità nei vari uffici, fare in modo che ad avere accesso nelle attività di intermediazione siano solo le persone autorizzate secondo le leggi e non, precisa il primo cittadino, «praticoni o altri che si mettano in mezzo». Alemanno chiarisce ancora meglio: «Esistono difficoltà di intermediazioni con persone che si interpongono tra gli uffici e i commercianti proprio per semplificare le pratiche spesso farraginose e confuse accumulate in decine di anni». In poche parole sarebbe l'eccesso di burocrazia a favorire l'illegalità. Al raggiungimento dei tre obiettivi di questo protocollo lavoreranno anche i commercianti, in accordo con il Campidoglio, che promettono tempi brevi di realizzazione.

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