Tutti conoscono il supergeometra
Il nome del supergeometra con cui il comandante della polizia municipale Angelo Giuliani è in affari non è affatto sconosciuto ai commercianti capitolini. Nell'inchiesta su «vigili e mazzette» il professionista non è indagato. Dici Paolo Gagliardi e otto volte su dieci chi sta dall'altra parte del bancone del bar, del ristorante, di un locale della movida capitolina, ti guarda come per dire «e chi non lo conosce?». Magari perché «avevo bisogno di saperne di più di una licenza e mi sono rivolto a lui», o perché «avevo un problema e un mio collega mi ha detto che c'era un tizio che poteva aiutarmi». Chi lo ha conosciuto personalmente è dispostO a parlare solo dietro garanzia di assoluto anonimato. Quando chiediamo loro il motivo di questa reticenza la risposta è «non voglio avere guai». Pochi di quelli che abbiamo incontrato, però, sono caduti dalle nuvole una volta pronunciato il nome di Gagliardi. La maggior parte non si è stupita di vedere il suo nome sui giornali, «prima o poi sarebbe successo», è il commento del proprietario di un noto ristorante del centro. Altri lo definiscono una «brava persona», che «mi ha aiutato a risolvere un problema che nessuno era riuscito a sbrogliare». Dai racconti degli esercenti sembra sia stia parlando del genio della lampada. E forse lo è. Uno che quando hai bisogno c'è. Un punto fermo a cui rivolgersi. Un esercente si spinge oltre: «Per chi ha un'attività commerciale è una giungla di norme, di leggi, di burocrazia che non ti permette di lavorare come vorresti. Avere una persona che ti fa sembrare tutto più facile è quasi una benedizione». Proviamo a chiedere cosa significa «far sembrare tutto più facile», ma chi ci sta davanti non è disposto a spiegarsi meglio e ci invita con gentilezza ad uscire dal suo locale. «Gagliardi non lo conosco personalmente - risponde il gestore di un bar - me ne hanno parlato quando una volta ho raccontato ad alcuni colleghi le mie disavventure riguardo un permesso che avevo chiesto per allargare il magazzino di un mio locale. Ma alla fine non l'ho contattato perché ho venduto la proprietà». C'è anche chi si sbaglia e confonde Gagliardi con Ippoliti, il consigliere pidiellino del I Municipio con cui Gagliardi è socio della impresa che gestisce un ristorante a due passi da piazza di Spagna: «Ma non sono i titolari del ristorante Mignanelli? Ne ho sentito parlare - risponde un esercente - ma non li conosco personalmente». Il nome Gagliardi torna quando un altro ristoratore, che è disposto a parlarci solo dopo una lunga trattativa, ci racconta di avere avuto un problema con la voltura della licenza del locale della sua compagna. «È stato molto gentile e disponibile e sinceramente mi sono stupito che il suo nome sui giornali sia uscito nell'ambito dell'inchiesta sui vigili e le mazzette. Me lo ha presentato un tecnico del Primo Municipio al quale mi ero rivolto dopo sei mesi passati a compilare domande e a ricevere risposte negative. E ho ottenuto quello che chiedevo».