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«Mi avete accolto come un papà Siete fantastici»

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Al Torrino l'incontro con i bambini «Grazie a voi Roma vivrà sempre»

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Loha detto il Papa Benedetto XVI, parlando a braccio, durante l'omelia nella parrocchia di San Giovanni de La Salle. La visita del Santo Padre ieri al Toriino dove ad attenderlo oltre alle autorità cittadine ed ecclesiastiche al presidente del XII Municipio Pasquale Calzetta c'erano migliaia di fedeli e tantissimi giovani. «È una gioia per me vedere tanti bambini, allora Roma vive e vivrà anche domani: grazie per la vostra cordialità»: ha dichiarato Ratzinger al suo arrivi al Torino. Affacciate alle transenne, allestite per il passaggio del pontefice, numerose persone sventolano con un grido di gioia le bandierine raffiguranti il simbolo del Vaticano. Tra queste, appunto, tantissimi bambini, incuriositi dall'evento insolito che ha raccolto gli abitanti dell'area urbana davanti alla parrocchia, sotto un controllo di un corposo servizio d'ordine. Passando lungo il cordone, Benedetto XVI si è avvicinato ai giovanissimi per accarezzarli, prima di entrare nella chiesa, e si è intrattenuto insieme a loro per una decina di minuti. Confidando nel percorso di catechesi dei piccoli, il papa ha aggiunto: «Imparate Gesù e così imparate anche a vivere». Augurando buona domenica, buona Pasqua e ringraziando della cordialità, il pontefice è entrato nella basilica per celebrare la messa. Situata al Torrino, periferia sud di Roma, la parrocchia è stata istituita dal cardinale Camillo Ruini il 1 ottobre 2000 e la chiesa, i cui lavori di costruzione sono terminati nel 2009, è stata consacrata il 12 dicembre di quell'anno. La popolazione si aggira sui 12mila abitanti. Nel territorio parrocchiale ci sono 3.116 famiglie, per lo più giovani coppie con figli piccoli o adolescenti. L'incontro con Cristo «non è solo un fatto personale»: «Non aspettate che altri vengano a portarvi messaggi diversi, che non conducono alla vera vita, ma fatevi voi stessi missionari di Cristo ai fratelli là dove vivono, lavorano, studiano o soltanto trascorrono il tempo libero». Questo il messaggio del Papa che durante l'omelia invitando poi i fedeli a «superare quell'analfabetismo religioso che è uno dei più grandi problemi di oggi». «È nella preghiera personale e comunitaria - ha affermato Benedetto XVI - che noi incontriamo il Signore non come un'idea, come una proposta morale, ma come una Persona che vuole entrare in rapporto con noi, che vuole essere amico e vuole rinnovare la nostra vita per renderla come la sua». «La fede - ha aggiunto - va vissuta insieme e la parrocchia è un luogo in cui si impara a vivere la propria fede nel «noi» della Chiesa. Desidero incoraggiarvi affinché cresca anche la corresponsabilità pastorale, in una prospettiva di autentica comunione fra tutte le realtà presenti, che sono chiamate a camminare insieme, a vivere la complementarietà nella diversità». Benedetto XVI ha chiamato questa mattina tutti i fedeli e i credenti a farsi essi stessi annunciatori del Vangelo. «Venendo oggi in mezzo a voi - ha detto il Pontefice durante l'omelia - ho notato la particolare posizione di questa chiesa, posta nel punto più alto del quartiere, e dotata di un campanile slanciato, quasi un dito o una freccia verso il cielo». «Mi pare sia questa - ha aggiunto - una indicazione importante: come i tre apostoli del Vangelo, anche noi abbiamo bisogno di salire sul monte della trasfigurazione per ricevere la luce di Dio, perché il suo volto illumini il nostro volto». «È un onore aver ricevuto nel nostro municipio la visita del Santo Padre, attorno al quale si sono raccolte tante famiglie e soprattutto moltissimi bambini. - Ha sottolinerato i presidente del XII Municipio Calzetta - È stata una giornata di festa e piena di suggestione per il quartiere e per tutto il territorio, che ha vissuto un momento di comunione importante».

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