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Pausa pranzo I consiglieri giocano a pallone

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Giustoin tempo per partecipare alla torta e al brindisi del marito, il sindaco Gianni Alemanno, impegnato nella riunione a Villa Monte Mario proprio nel giorno del suo 54esimo compleanno.Una giornata di sole trascorsa a confrontarsi su programmi, progetti e strategie da mettere a punto. Quasi tutti presenti. Clima sereno, abbigliamento "casual", la maggior parte indossava jeans mentre di auto blu, neanche l'ombra. Su 33 eletti Pdl in consiglio comunali mancavano all'appello, l'unica donna Lavinia Mennuni, Federico Guidi, Samuele Piccolo, Francesco Maria Orsi, Ludovico Todini. In alcuni di questi casi la giustificazione potrebbe anche essere politica. Per il resto, la riunione è stata giudicata positivamente dalla maggior parte dei consiglieri e degli assessori presenti, nonostante siano rimasti "chiusi" dalle 10 del mattino alle 18 di sera. Non sono mancati tuttavia momenti di distrazione. Nella pausa pranzo, un delizioso buffet, quasi tutti hanno allentato la tensione giocando a pallone. tra i più "accaniti", il capogruppo Gramazio, il vice Gazzellone e Cassone. Non si sono sottratti neanche gli assessori, tra i quali Aurigemma, Corsini e persino De Palo che non si è fatto scrupolo di calciare nonostante il sandalo. Poi il coro con gli auguri e una grande torta rettangolare a millefoglie con zabaione e schegge di cioccolato. Semplice la scritta: «Auguri Gianni Alemanno». Le candele a numero poi sono state scherzosamente "invertite" dal festeggiato: non più 54 ma 45. Un breve brindisi e poi di nuovo a lavoro. Il sindaco si è tuttavia concesso un breve incontro con i giornalisti, interrotta soltanto dagli auguri telefonici della mamma. Dopo, sorridendo Alemanno ha detto: «Io in genere festeggio solo i decenni. Adesso è capitato ma per il prossimo se ne riparlerà tra qualche anno». Pochi regali, quelli ricevuti dal sindaco e soprattutto consegnati in forma strettamente privata. Così, in un clima di tranquillità consiglieri, assessori e sindaco si sono, forse, risentiti «squadra», nonostante le diversità di vedute. Quattordici mesi sono un soffio e il primo appuntamento (e prova del nove) è tra un mese, quando dal confronto tra le varie anime del Pdl nei congressi locali uscirà il nuovo segretario romano. In quel caso il dibattito sarà ben più acceso. Ma basterà forse la consapevolezza di un'elezione difficilissima alle porte a ricompattare subito l'intero gruppo. Perché, come ha ben chiarito il sindaco attraverso un brano di un film di Al Pacino che ha proiettato in sala, si vince solo in squadra. Sus. Nov.

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