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Schizonefrenico da dieci anni nella stanza-gabbia

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Eranoi suoi familiari, che fino a ieri lo tenevano rinchiuso in una cella, da oltre dieci anni, come si fa con un animale pericoloso. Perché, dicono, «è aggressivo». Colpa della sua malattia mentale, la schizofrenia. E se per puro caso gli agenti della polizia ieri non avessero messo piede in quell'appartamento degli orrori a Roma, Fernando sarebbe ancora lì, recluso tra i suoi stessi escrementi e la sporcizia. La stanza di Fernando era chiusa a chiave dall'esterno con una cancellata di ferro e senza finestre. Le sbarre spesse di una gabbia dividevano lui dal resto della famiglia. Perché se sei malato e sei aggressivo, non c'è libertà: era il diktat di famiglia, lo stile educativo a cui Fernando avrebbe dovuto abituarsi a vita. Oltre a lui, altri sei popolavano quel tugurio nel quartiere popolare del Pigneto: la madre di Fernando, il padre, la zia, il fratello con la fidanzata e il loro figlioletto di 4 mesi, tutti romani. Come in una sorta di amore perverso, i suoi genitori pur sapendo della sua malattia mentale preferivano non curare Fernando e tenerlo sempre con loro, ma "a debita distanza": chiuso in una gabbia e all'interno di un appartamento dalle mura ammuffite dove persino i gatti di casa, che camminavano su e giù tra i tavoli e le sedie, erano più liberi di lui. Ma quando gli agenti del Commissariato di Porta Maggiore sono arrivati, allertati da una chiamata al 113 per una lite in famiglia, era difficile accettare la distinzione tra animali e persone. Il cattivo odore li ha portati diretti alla gabbia di Fernando, circondato da escrementi e piatti in terra, recluso in un ambiente tenuto in condizioni igieniche pessime. Scuoteva le braccia stringendo le sbarre, come fosse un animale. Poi ha varcato la cella finalmente aperta: il giovane è stato portato dagli operatori del 118 nel reparto di psichiatria dell'ospedale San Giovanni. La cognata di 22 anni e il figlio di quattro mesi sono stati affidati ai servizi sociali, ma tutti i familiari saranno denunciati per maltrattamenti in famiglia. Resteranno in quella casa dove in quella gabbia, al di là della malattia di Fernando, si è consumato un altro atto di schizofrenia: il confine incerto tra genitori e carnefici.

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