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Mazzette ai vigili, Giuliani: non lascio

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Il comandante dei vigili urbani di Roma resta sui carboni ardenti. Il futuro di Angelo Giuliani dovrebbe decidersi oggi. Il sindaco incontrerà ancora i titolari dell'inchiesta per saggiare la temperatura della patata bollente firmata Bernabei che sta travolgendo l'universo dei «pizzardoni». Previsto sempre per oggi, quindi, un altro faccia a faccia tra il capo della polizia locale e il sindaco Alemanno (l'ultimo si è consumato nel tardo pomeriggio di ieri). Per il comandante sono stati due giorni durissimi, di indicrezioni e smentite su un suo presunto coinvolgimento nella vicenda che vede indagati per concussione alcuni vigili urbani del Primo Gruppo. Questa mattina tornerà dietro la sua scrivania in via della Consolazione in attesa di giudizio. «Dimissioni? E perchè? Non sono mica Schettino!», ha replicato ieri ai giornalisti celando a fatica le sue preoccupazioni. E tanto per affondare ancora un po' di più il dito nella piaga è impazzato il totocomandante. In «pol position» fino a sera i nomi di Antonio Di Maggio, vice di Giuliani a capo del Nucleo sicurezza sociale; si è poi sussurrato l'incarico del comando a un personaggio estraneo, neanche poi tanto all'Amministrazione, come l'ex generale dei carabinieri Mario Mori. Terzo nominativo in lista quello dell'altra vice Donatella Scafati, nome mormorato sul vento delle quote rosa che ha scapigliato, ancora, nei giorni scorsi, la statua marmorea di Giulio Cesare in Campidoglio. Ma l'inchiesta su ristrutturazioni in centro storico e mazzette non si arresta. I pizzardoni D.V., G.V. e S.P., più altri due colleghi sempre appartenenti al Primo gruppo guidato dal comandante Stefano Napoli, sarebbero indagati con l'ipotesi di concussione, mentre per il geometra F.B. il reato ipotizzato sarebbe quello di falso. Come falso sarebbe l'abuso edilizio per il quale l'imprenditore trasteverino Paolo Bernabei è stato segnalato dagli stessi vigili alla Procura della Repubblica. Beffa sulla beffa, perché fu proprio Bernabei, prima di iniziare i lavori di trasformazione in ufficio di un vecchio magazzino in via della Luce, a rivolgersi ai vigili di Trastevere per evitare di incappare in eventuali irregolarità. Una fiducia ripagata con un'estorsione di 40mila euro, di cui 10mila come parcella del geometra presentatogli dai vigili urbani, altri 30mila chiesti dal tecnico per la cricca. Infine un ulteriore tentativo di estorcergli del denaro, andato storto e finito sul tavolo dei carabinieri. L'ampliamento del locale con la realizzazione di una veranda al posto di una preesistente tettoia, esistente anche sulle vecchie carte del catasto, e quindi consentito, sarebbe stato trasformato volutamente dalla cricca in un illecito per tornare a un anno di distanza dalla fine dei lavori e chiedere altri soldi per sistemare il papocchio. I documenti di «finelavori», controfirmati dagli stessi funzionari degli uffici edilizia della Municipale e dal tecnico, non conterrebbero, infatti, l'irregolarità. L'abuso, insomma, sarebbe stato creato ad arte e nascosto nella Dia in variante. Un'ipotesi, questa, rafforzata dalla denuncia presentata all'Arma da un residente nella stessa via che si è ritrovato il suo nome su un esposto che non aveva mai presentato alla Municipale. Tutti passaggi fondamentali su cui la Procura sta facendo chiarezza. La storia, ricordiamo, parte da un esposto inviato a giugno a Giuliani e per conoscenza al sindaco Alemanno da Silvio Bernabei, fratello di Paolo, l'imprenditore trasteverino che sarebbe stato concusso. Un esposto in cui il maggiore dei tre fratelli Bernabei denunciava continue richieste di denaro da parte di funzionari pubblici. E ancora le multe a raffica subite proprio a causa dei suoi rifiuti con una persecuzione durata più di due anni e un'attenzione spasmodica nei suoi confronti addirittura risalente al 2004. Una situazione insostenibile a cui solo a giugno di quest'anno, pochi giorni prima di inviare l'esposto, la storica famiglia di commercianti romani si sarebbe ribellata. Eppure i rapporti tra gli imprenditori e il Corpo dei vigili ha vissuto anche momenti di buona convivenza civica. La famiglia Bernabei, da sempre impegnata nel sociale attraverso la sponsorizzazione di eventi rivolti ad anziani e persone in difficoltà, conta nel suo curriculum anche l'intitolazione del campo di calcio della Municipale al fondatore dell'azienda e padre dei tre, Giulio Bernabei. Presente all'evento anche il sindaco Alemanno. Ed è proprio sulla contabilità del circolo che gli inquirenti stanno concentrando una parte delle indagini. La storia del furto commesso la notte tra sabato e domenica nel centro sportivo, non convince.

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