Tra Alemanno e Monti l'intesa comincia dai conti
Istituiti tavoli tecnici. Avanti tutta su Roma Capitale
Sultavolo due aspetti determinanti: la riforma di Roma Capitale e un bilancio capitolino sempre più "rosso". A dare l'esito dell'incontro una nota di Palazzo Chigi. A preoccupare di più in questo momento è la situazione economica per la quale è stato deciso di istituire nell'immediato due tavoli tecnici: il primo per la questione "caserme", il secondo sulla mancanza di liquidità delle casse capitoline. Il decreto fiscale infatti prevede all'articolo 29, comma 10 che «al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, gli immobili militari oggetto di valorizzazione (così come stabilito dal protocollo d'intesa tra Ministero della Difesa e Campidoglio nel giugno 2010) sono restituiti all'Agenzia del Demanio per essere alienati entro il 31 dicembre 2012, secondo criteri e valori di mercato». Senza entrare nel dettaglio, l'operazione costerebbe alle casse capitoline 600 milioni. Troppo. Anche perché l'acquisizione delle caserme da parte del Campidoglio per procedere poi alla riconversione e riqualificazione degli immobili rappresentano, ancora, un motore indispensabile per mantenere in vita un settore vitale per Roma, quello dell'edilizia e dell'emergenza abitativa. A questo si aggiunge poi l'irregolarità dei pagamenti di Stato e Regione verso Roma Capitale. Per questo, i due tavoli tecnici saranno composti, il primo fra la presidenza del Consiglio, Roma Capitale, il ministero dell'Economia e quello della Difesa; il secondo tra la presidenza del Consiglio, il ministero dell'Economia, Roma Capitale e Regione Lazio.Il diktat è unico: fare in fretta. E vale anche per il secondo decreto di Roma Capitale. Su questo, il presidente Monti ha mostrato ampia disponibilità a proseguire «un confronto - si legge nella nota di Palazzo Chigi - sul ruolo di Roma Capitale d'Italia che sia commisurato all'esercizio di tali funzioni». Una disponibilità che, ovviamente, ha sollevato le solite, scontate polemiche da parte di esponenti leghisti. «Alemanno invece di andare con il cappello in mano a Palazzo Chigi - dice il senatore leghista Garavaglia - dovrebbe dare l'esempio, ridurre i costi e razionalizzare la spesa». Mentre l'intrusione del premier su Roma Capitale avrebbe, secondo il vicepresidente della Commissione per il federalismo, Paolo Franco esautorato il lavoro della commissione. Replicano agli attacchi leghisti il coordinatore romano Pdl,Sammarco e la deputata Saltamartini. Sus. Nov.