«Un'altra scelta senza senso»
Chi lavora nelle strade vietate è preoccupato «Come andrò al negozio? Mancano pure i parcheggi»
Saputoche da questa mattina la zona del cosiddetto Tridentino è chiusa 24 ore su 24, la gente ha risposto prima con un sorriso, qualcuno si è domandato perfino se era uno scherzo organizzato da qualche televisione, poi con rabbia: «È mai possibile che le istituzioni prendano sempre delle decisioni senza senso?». Già, senza senso. La risposta più frequente di chi ha voluto commentare la decisione del presidente del I Municipio Orlando Corsetti. Dopo averla appresa da noi, però, perché in realtà nessuno tra residenti, commercianti, esercenti, perfino vigili urbani intenti a multare le macchine in divieto di sosta, sapeva di questo divieto di accesso nella zona tra piazza del Popolo e piazza di Spagna. Anche perché non hanno fatto in tempo a saperlo e, soprattutto, non sono stati fermati né dai vigili urbani, non c'è traccia di divisa a presidiare le zone off-limits, né da un cartello che avvertiva della nuova segnaletica. «Non si poteva passare su via dei Pontefici stamattina? - chiede Valentina, che lavora come commessa in un negozio di abbigliamento – io ci passo ogni giorno con il mio motorino per andare al lavoro. Non ne sapevo nulla». Cade dalle nuvole anche la sua collega, Barbara. «Ho parcheggiato il motorino davanti al negozio come faccio sempre. E ora che succede, mi fanno la multa?». Come raggiungere il suo posto di lavoro è un problema che ha anche Luca. «E ora dove dovrei lasciare il mio motorino? Con tutti i provvedimenti che servirebbero per il centro storico, questo mi sembra davvero il più inutile». C'è chi, come Michela, che ha un ristorante in via della Carrozze, commenta ancora più amara: «Ci mancava questa per assestare un altro duro colpo al nostro settore. Non bastavano i piani di massima occupabilità, le ordinanze anti alcol e tutti gli altri provvedimenti restrittivi che stanno mettendo letteralmente in ginocchio noi esercenti». Diamo un'occhiata a quello che succede il primo giorno di attuazione dell'ordinanza del minisindaco Corsetti. Restiamo mezz'ora all'inizio di via dei Pontefici, contiamo dodici motorini che passano e sette macchine, tre solo delle quali munite di contrassegno Ztl A1. Le altre sono passate anche quando abbiamo fatto presente loro che era vietato. «Non c'è nessun vigile», la risposta più frequente, oppure «non ne so nulla», «io passo perché non ci credo che c'è questo divieto» e così via. Stesso risultato su via Vittoria: qui in dieci minuti contiamo cinque motorini che l'attraversano e altrettante macchine, una sola provvista di contrassegno, in via Mario de' Fiori i passaggi nello stesso arco temporale sono di sette motorini e tre macchine, in via della Vite, via Belsiana, via del Gambero, i numeri degli attraversamenti su quattro e due ruote si somigliano. Insomma, il via vai di macchine e di motorini è quello di un giorno qualunque e non sembra in alcun modo che è in vigore la nuova ordinanza. Perfino i tassisti non ne sanno nulla e anche se il divieto per le macchine bianche non vale, la risposta dei tassisti fermati è: «Hanno trovato un altro modo per fare soldi dalle multe». A proposito di multe, in due ore passate a verificare se le zone off-limits fossero davvero tali abbiamo incontrato due vigili urbani intenti a multare le macchine in divieto di sosta. Chiediamo loro dell'ordinanza, ci rispondono di non sapere nulla. Proprio loro infatti avrebbero dovuto cambiare i turni di lavoro ieri mattina, all'improssivo, per poter controlare i punti di accesso che saranno off-limits nei prossimi giorni. Cioè dopo l'incontro che si svolgerà domani con l'assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma, durante il quale sarà esaminata l'ordinanza presa da Corsetti. Dam. Ver.