Cadavere in casa. Mani legate e incappucciato
Torturato e aucciso. Trovato morto con mani legate, cappuccio in testa, vestito e rivoli di sangue addosso. Il settimo ammazzato del 2012 è un peruviano. Si chiamava Taipe Arturo Campos, 55 anni. Ieri sera alle 10 circa, in via Torraccio 87, a Torre Angela, lo ha trovato la nipote che ha avvisato il 113 della polizia. Sul posto sono intervenute la Squadra mobile e la polizia Scientifica. Gli interni della casa dove viveva da solo, alla quale si accede dopo aver superato un cancello sostenuto da un muro di cinta in pietra, sono stati passati al setaccio per campionare eventuali tracce biologiche o di altro tipo lasciate dall'assassino. Da una prima ricognizione del cadavere sembra che la morte risalga a qualche giorno fa. Chi lo ha ridotto in quelle condizioni ha avuto il tempo di agire e di scappare senza fretta, di uscire dalla casa gialla accanto a un'officina e un bar e di mischiarsi tra la gente e il traffico. Campos aveva precedenti penali per droga, truffa con carte di credito clonate e reati contro il patrimonio. Quando un cadavere viene ritrovato in quello stato, capire le modalità della fine può dire molto. E anche il luogo del delitto può aggiungere indicazioni utili. Sembra che il poveretto sia stato torturato. Non pare si sia trattato di una violenza d'impeto. L'assassino (o gli assassini) ha costretto Campos a subire l'aggressione. Gli ha legato le mani, lo ha incappucciato e ha infierito. Un regolamento di conti? Una vendetta per motivi personali? Il delitto è avvenuto in casa. L'ipotesi che balena immediata è che la vittima abbia fatto entrare il suo assassino, che lo conoscesse. Poi le cose si sarebbero complicate. Il curriculm penale del peruviano rimanda a un altro probabile movente: la droga. Campos non era nuovo alle sostanze stupefacenti. La struttura dell'edificio, anche se tirato su in una zona popolare, non è fatiscente. Appare invece curata. Sottoposta a lavori che hanno richiesto una spesa non piccola. È facile tirare somme superficiali: droga fa rima con disponibilità di soldi. E coincide anche con la frequentazione di personaggi e ambienti pericolosi, dove l'errore personale si paga caro, spesso con la vita. È stato vittima di un regolamnento di contri tra pusher? Ma la vita del peruviano potrebbe non essere stata tutta qui. Nelle ore subito dopo il delitto, in zona è girata una strana voce. Si è parlato di un omicidio che forse sarebbe maturato in ambiente gay. Le indagini accerteranno. Se la pista si rivelasse vera, non renderebbe meno verosimile l'uso di tanta violenza. Fab. Dic.