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Ora la resa dei conti ucciderebbe il Pd

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Così,il vice presidente dell'Assemblea capitolina del Pd, Mirko Coratti, il più votato della lista Democratici per Gasbarra nel collegio IX. Onorevole Coratti, il Pd, dopo quasi due anni di commissariamento ha ora il suo segretario regionale, si riuscirà a vincere la sfida più importante, quella dell'unità? «Il risultato delle primarie è stato straordinario, per la prima volta oltre 120mila persone nel Lazio sono andate a votare direttamente il segretario del partito. Un fatto storico che dà forza a Enrico Gasbarra, legittimato direttamente dai cittadini e che può ora costruire un Pd sempre più aperto e in grado di parlare a tutti». La competizione interna al partito è stata molto serrata e c'è chi, ora, chiede la resa dei conti. Cosa ne pensa? «Ho sentito molte parole gettate al vento. Il dato uscito dalle primarie è rappresentativo e significativo ma adesso occorre pensare a sviluppare una dialettica interna in grado di definire la strategia vincente per la comunali del 2013. Dare ora il via a una resa dei conti interna sarebbe un segnale pessimo proprio nei confronti delle decine di migliaia di cittadini che domencia sono andati a votare». La vostra lista, Democratici per Gasbarra è andata molto bene, in particolare nella "stracittadina" del suo collegio... «Sono andate bene tutte le liste, anche quelle degli altri candidati, Leonori e Bachelet. La nostra lista poi è uscita vincente e con un pizzico di orgoglio e simpatia dico anche che personalmente ho battuto il mio capogruppo, Umberto Marroni. Queste primarie hanno scadato i motori. Adesso siamo pronti a partire. Sus. Nov.

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