Nuove ispezioni nei pronto soccorso
Al via le ispezioni nei pronto soccorso della capitale dopo l'apertura di un fascicolo da parte della magistratura per accertare carenze e disfunzioni nelle strutture di primo ricovero. I carabinieri dei Nuclei antisofisticazione e sanità (Nas) di Roma hanno riscontrato una situazione di sovraffollamento a causa della mancanza di posti letto, come documentato da servizi televisivi e articoli di giornale, nei pronto soccorso di Policlinico Tor Vergata e San Camillo. Ieri la Procura di Roma ha aperto un fascicolo su tutte le strutture d'emergenza degli ospedali della capitale, dopo la pubblicazione di fotografie e video che mostravano tra l'altro pazienti assistiti su materassi poggiati a terra al San Camillo. L'indagine è per ora senza indagati e ipotesi di reato. A piazzale Clodio, inoltre, potrebbero essere convocati i responsabili di quelle strutture in cui saranno ravvisate criticità. FORTI DISAGI I Nas sono in attesa di ricevere dalla Procura la delega per nuove ispezioni ed acquisizione di documenti nei pronto soccorso degli ospedali romani. Le due verifiche compiute nei giorni scorsi hanno evidenziato un quadro di precarietà, di eccessivo sovraffollamento, con pazienti sistemati alla meglio uno vicino all'altro per mancanza di spazio e di posti letto. Non sono stati riscontrati in questa fase reati penali né condizioni igieniche precarie, secondo quanto riferito: il servizio di pronto soccorso al San Camillo e al Policlinico Tor Vergata sarebbe insomma garantito, ma in uno contesto di forte disagio per i pazienti e gli operatori. IL GIALLO DEL PRIMARIO La vicenda si arrichisce di un ulteriore elemento, ovvero la presunta sospensione del primario del reparto di chirurgia generale e d'urgenza, Donato Antonellis. Il direttore generale dell'ospedale Aldo Morrone ha chiarito che il primario non è stato sospeso ma è in congedo sindacale. "Una notizia - spiega Morrone - imprecisa e inesatta". Il primario, infatti, "è in congedo sindacale dal 1 febbraio, per motivazioni che però non hanno nulla a che fare con la vicenda delle foto dei pazienti curati a terra". POLVERINI: LAVORIAMO PER DIRITTO A SALUTE "Noi stiamo lavorando dal giorno del mio insediamento per garantire un diritto alla salute, a cominciare dalle emergenze. Ci sono dirigenti che stanno cercando di dare soluzioni, alcune di natura strutturale, come nel caso del Policlinico, di cui dopo 10 anni abbiamo sbloccato il masterplan, o del San Camillo, dove stiamo attrezzando uno spazio che sostenga l'attività del pronto soccorso". Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, a margine di una conferenza stampa in Regione, a chi le chiedeva come sta andando il processo di rilancio della sanità laziale. "Stiamo provvedendo a riorganizzare il percorso di uscita del paziente - ha aggiunto Polverini - attraverso la trasformazione in Rsa allo scopo di liberare letti che servono per le emergenze sanitarie". "In questa città sono stati chiusi il San Giacomo e il Nuovo Regina Margherita - che oggi stiamo riutilizzando sotto forma di ambulatorio e day hospital - il pronto soccorso del Cto il cui processo di chiusura era iniziato prima del mio insediamento. Non è stato fatto nulla nel corso dello scorso anno rispetto le strutture pubbliche, dal punto di vista delle chiusure". "Il San Giacomo - ha spiegato Polverini - è una struttura che ha una grandissima valenza dal punto di vista immobiliare - che aveva camere operatorie e importanti macchinari che abbiamo trasferito in altri ospedali - che ha però una condizione molto complessa rispetto all'utilizzo della struttura stessa. Cosa questa che evidentemente rappresenta un problema. È stata fatta una scelta di chiusura, non so se è stata fatta nella consapevolezza che quell'immobile aveva un percorso molto difficile se non impossibile per una sua ricollocazione nell'ambito del sistema sanitario".