Gasbarra segretario La nuova stagione del Pd
L'expresidente della Provincia - sostenuto da MoDem, AreaDem, area Letta, dalemiani e bersaniani - ha vinto le primarie con l'81,88% dei consensi (94.955 voti), con percentuali bulgare nelle periferie della Capitale, in provincia di Roma - 94,22% - e a Frosinone - 61,95%. Staccati Marta Leonori (10,59%, area Marino) e Giovanni Bachelet (7,53%, sostenuto da Rosy Bindi). I dati verranno certificati domani dalla Commissione regionale per il congresso. A votare domenica negli oltre 500 circoli del Lazio sono state 116mila persone (nella fase congressuale riservata ai circoli avevano partecipato 24mila tesserati). Un dato al di sopra di ogni aspettativa, che testimonia un Pd Lazio estremamente vitale e la capacità della candidatura di Gasbarra di accendere i cuori degli elettori democratici. Ha vinto un candidato segretario che ha saputo parlare del futuro andando oltre gli schieramenti delle correnti a livello nazionale proponendo un quadro unitario per riportare il centrosinistra a guidare Roma e il Lazio. E il popolo delle primarie ha premiato colui che sin dalla prima ora aveva posto lo strumento della consultazione popolare per eleggere il nuovo segretario come imprescindibile per un partito democratico e riformista. Con Gasbarra il Pd Lazio volta pagina. D'altro canto, il neosegretario regionale, che verrà proclamato in Assemblea, non ha mai fatto mistero di voler aprire «una grande stagione di riscossa. Dopo sconfitte e qualche momento di smarrimento, abbiamo ritrovato la rotta». Nel corso della conferenza durante la quale ha voluto a fianco a sé gli sfidanti Leonori e Bachelet, Gasbarra definisce le primarie una «grande festa democratica. Ora - esorta i colleghi di partito - tutti ai remi per solcare il mare della buona politica. Oggi è un grande giorno per il partito che, unito, chiude la fase dei personalismi. Abbiamo l'appuntamento del Campidoglio 2013 e dobbiamo essere tutti in campo». Proprio in vista delle amministrative il nuovo segretario invita ad aprire ai moderati senza dimenticare il centrosinistra: «La famiglia si può allargare sui programmi. Non si cacciano alcuni per fare entrare altri. Il bacino di riferimento è quello del centrosinistra». L'obiettivo è dichiarato: «Portare nel centrosinistra i delusi del centrodestra, che sono tanti». «Grazie a queste primarie - prosegue Gasbarra - si è aperta una pagina di grande politica in cui il partito si è unito al suo popolo. Ma adesso non c'è da festeggiare, ma da lavorare: bisogna, insieme a tutti i gruppi consiliari, preparare un piano anticrisi per stare accanto alle fasce deboli di una comunità che vive nel disagio e nella crisi. Dopo un periodo di smarrimento ritroviamo la rotta a l'autonomia rispetto alle decisioni congressuali nazionali». A proposito del ridiventare forza di governo, il neosegretario spiega che «la sfida ad Alemanno, che con il nuovo rimpasto della giunta ha avuto l'ennesimo insuccesso, e alla Polverini, passa dalla nostra capacità di creare, insieme al Pd di Roma, una grande alternativa: non vogliamo riuscire a battere la destra solo perchè non ha saputo governare» Sulle quote rosa Gasbarra aggiunge: «Nella mia idea di partito, giovani e donne sono risorse fondamentali». «Sono davvero felice per lo straordinario successo di Enrico Gasbarra in queste primarie così partecipate. Con la sua vittoria e con l'ottima affluenza il Pd oggi è ancora più forte, stabile e radicato. A Enrico rinnovo i miei migliori auguri e il mio più leale sostegno. Un importante processo che abbiamo aperto insieme alcuni mesi fa è giunto a un primo traguardo e questo risultato rafforza tutto il partito. Ora il Pd laziale è in campo con tutta la sua autonomia e forza e questo aiuterà ad affrontare con nuovo slancio le sfide che ci attendono», commenta il presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Auguri a Gasbarra anche dall'ormai ex commissario del Pd Lazio Vannino Chiti: «Abbiamo avuto una competizione elettorale corretta in cui ci si è confrontati guardando all'interesse e al futuro della Regione. La grande partecipazione registrata conferma che il Pd nel Lazio è sano e forte». Per il consigliere regionale dell'Area Letta Marco di Stefano (il più votato nella Capitale con quasi il 40% delle preferenze nel collegio X) «la larga partecipazione dei cittadini alle primarie dimostra il loro desiderio di contribuire alla vita politica e l'attaccamento nei confronti del partito. Attaccamento che va ben al di là della cerchia degli iscritti». Di Stefano sottolinea «gli eccessi personalistici di amici del partito romano che non sono passati inosservati» (chiaro il riferimento alla lista autonoma del segretario zingarettiano Marco Miccoli) e analizza: «L'esito delle primarie conferma che la scelta di sostenere Enrico, che noi come Area Letta avevamo fatto da subito, si è rivelata in linea col pensiero del nostro elettorato, che l'ha confermata con percentuali altissime, vicine ai 4/5 dei voti. Sono estremamente soddisfatto per la netta e larga affermazione di Democratici con Gasbarra che non ha voluto essere la lista degli "ex qualcosa", ma un Pd in miniatura, con al suo interno esponenti di tutte le componenti che hanno contribuito alla nascita del Pd».