Alemanno si «blinda» per lo scatto finale
L'europarlamentareha infatti salutato la Sala delle Bandiere accanto al sindaco Alemanno e al suo successore, Lucia Funari. La direttrice del Dipartimento Casa e Patrimonio è dunque da ieri mattina il nuovo assessore. Emozionata, la Funari promette di proseguire gli impegni assunti da Antoniozzi, dei quali lo stesso ha fornito un ampio bilancio. «È stata una decisione che ho ritenuto opportuna, visto che sono l'unico assessore col doppio incarico - ha spiegato l'europarlamentare -. Ci tengo a dire, comunque, che in questa scelta non sono stato costretto, su di me non c'è stato nessun pressing, la mia è stata una decisione spontanea che non rappresenta un disimpegno. Sarò comunque al tuo fianco - dice Antoniozzi rivolgendosi ad Alemanno - e a disposizione dei cittadini. Come sarò con te nella prossima campagna elettorale per quella vittoria che meriti». E già perché ogni cosa adesso assume il sapore elettorale. La primavera del 2013 non è così lontana e il terreno da recuperare per il sindaco Alemanno e l'intera maggioranza capitolina non è poco. In quest'ottica la scelta di Alemanno a due giorni dall'attesa sentenza del Tar sul secondo ricorso mosso dalle due consigliere di centrosinistra, è giusta. Al punto da incassare anche i complimenti del ministro Fornero. Il sindaco non solo ha blindato la sua squadra di governo da qualsiasi sentenza sul mancato rispetto delle quote rosa ma nominando "tecnica" ha blindato anche il raggiungimento degli obiettivi su un settore delicatissimo per la Capitale come quello della casa. Un persona estranea alla materia non avrebbe avuto forse neanche il tempo di entrare nel merito di progetti avanzati e complessi. Ma la scelta tecnica tuttavia penalizza sempre quella politica. La corrente Antoniozzi vanta un credito, ma questo, con il congresso alle porte, tutto sommato è poca cosa. Quello che conta, invece, è la possibilità, al momento sfumata, di sancire con un posto in giunta nell'ultimo anno di mandato un'alleanza che potrebbe rivelarsi preziosa alle comunali 2013. Difficile dire se la scelta di Alemanno sia quella giusta. Fatto sta che la polemica dentro e fuori la maggioranza capitolina è crescente e dall'esito indefinito. I tentativi di diversi e autorevoli esponenti Pdl per l'ingresso in giunta della figlia di Almirante, in quota de La Destra sono andati tutti falliti. Il rammarico Storace lo affida al suo blog. «Non gli abbiamo chiesto nulla. Ha fatto tutto da solo. A Roma c'è un sindaco povero. Poveretto - dice il leader de La Destra -. Il no pronunciato nei confronti della condizione posta da La Destra per accettare di entrare nella giunta di Roma facendoci rappresentare da Giuliana De Medici è uno schiaffo, l'ennesimo, alla nostra storia. Qualche settimana fa timoroso della manifestazione che dovevamo svolgere il 4 febbraio e rinviata a causa della neve, mi chiamò nel suo studio e mi disse che era giunto il momento di deporre le armi della guerra verbale e amministrativa e di portare in giunta La Destra. Tutto sommato, ne ero contento. Quattro anni di opposizione e il gruppo consiliare cresciuto fino a tre unità. Quando rinviai al 3 marzo la manifestazione Alemanno mi disse: è il giorno del mio compleanno. Gli risposi: bene, sta a te decidere se ti dobbiamo fare gli auguri o la festa». Probabile, a questo punto, che gli si faccia la festa. Cosa già fatta ieri anche dall'Udc capitolino. «Per quanto riguarda l'allargamento della maggioranza all'Udc - dice il capogruppo Udc Alessandro Onorato - vorrei tranquillizzare Alemanno: non sarà necessario alcun nuovo rimpasto. Noi siamo all'opposizione e rimaniamo all'opposizione, e già in diverse occasioni abbiamo dimostrato che anche dai banchi della minoranza si può lavorare concretamente nell'interesse della città e dei romani. Continueremo a farlo anche in futuro, rimanendo ben saldi al nostro posto e lavorando per costruire una valida alternativa al fallimento di questa giunta e alle minestre riscaldate del passato». La risposta da parte del sindaco non si fa attendere: «Ho più volte sottolineato come l'allargamento della maggioranza che guida il Campidoglio, nella stessa composizione da La Destra all'Udc che sostiene la Giunta regionale del Lazio, rimane un nostro obiettivo strategico che deve essere perseguito anche a livello nazionale - riflette Alemanno - e costruire così su basi nuove il centrodestra italiano». E di questo certamente il primo cittadino ne ha parlato ieri sera ad Arcore nell'incontro di Berlusconi con Alfano e gli amministratori locali del Pdl. E chissà se non ci sarà un altro rimpasto di giunta.