Un lettore elettronico per riconoscere Fido
Siva in vacanza e, prima di partire, ci si libera del «peso» a quattro zampe che fino a quel momento è stato il nostro migliore amico. Spesso il povero cane finisce sotto le ruote di qualche auto, provocando incidenti anche gravi. Altre volte, ingrossa l'esercito dei randagi che vaga per campagne e periferie cittadine. Un deterrente a questa incivile e crudele abitudine è il microchip sottocutaneo, introdotto con una legge del 6 agosto del 2008. Il relativo lettore è stato adottato ieri in via sperimentale dai vigili urbani. L'assessore comunale all'Ambiente Marco Visconti, che ha la delega alla tutela degli animali, ha consegnato al Nucleo Pics Decoro della Municipale dieci lettori microchip per identificazioni di animali. «Si tratta di un progetto pilota. Roma è la prima città che fornisce ai vigili questo tipo di strumentazione che consentirà di verificare se i cani sono dotati di microchip, come previsto obbligatoriamente dalla legge - annuncia Visconti - Microchippare un cane è importantissimo poichè consente di riconsegnare al legittimo proprietario un cane smarrito, ma soprattutto è un valido deterrente contro il fenomeno dell'abbandono». Si tratta di uno strumento minuscolo, lungo 11 millimetri per due di diametro e «viene iniettato sotto la cute mediante un ago monouso sterile - spiega Federico Coccia, delegato alla salute degli animali - L'intervento è rapido e indolore. Passando il lettore dietro l'orecchio sinistro comparirà il numero identificativo del cane dal quale, tramite l'anagrafe canina, si può risalire al proprietario». In base a una ricerca dell'osservatorio Codici Ambiente dell'aprile 2010, i randagi nel Lazio sono circa 60 mila, oltre cinquemila nella sola Capitale. E ogni anno sono migliaia gli ingressi registrati nei canili romani. Numeri che si arricchiscono continuamente di nuovi abbandoni delle cucciolate dei privati, lasciati non di rado all'interno di scatoloni di cartone accanto ai cassonetti dei rifiuti, e dei frutti degli accoppiamenti dei randagi che, per ogni femmina non sterilizzata, danno luogo fino a trecento nuovi cani in due anni, spiegano sempre al Codici Ambiente. L'obiettivo dell'iniziativa del Campidoglio è «tutelare la salute e la dignità degli animali». E, spiega ancora Visconti, «in quest'ambito rientra anche la campagna per contrastare il fenomeno delle deiezioni canine avviata a gennaio. In un mese di attività sono stati eseguito 634 controlli e 85 sanzioni, tante se consideriamo che in tutto il 2007 vennero elevate solo nove multe».