Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Coldiretti: danni all'agricoltura per 35 milioni

default_image

  • a
  • a
  • a

NelLazio l'organizzazione calcola in 35 milioni i danni, di cui 18 nell'area del frusinate. E si tratta di stime al ribasso. In ginocchio il settore degli ortaggi, degli olivi, i noccioleti, le piantagioni di kiwi e gli allevamenti. Sono crollati stalle, edifici rurali e sono morti 2.500 animali. «Di fronte ad una emergenza di tale entità è necessario attivare tutti gli strumenti disponibili e verificare se ci sono le condizioni per un intervento straordinario del fondo di solidarietà dell'Unione Europea - da detto il presidente nazionale Sergio Marini - per affrontare un danno diffuso che è purtroppo destinato ad incidere sulla ripresa economia del Paese». Nei 15i giorni che sconvolsero l'agricoltura per gelo e neve sono andate distrutte tonnellate di verdure ed altri prodotti deperibili, crollate per il freddo la produzione di latte per un totale stimabile in almeno 25 milioni di litri su scala nazionale oltre a un aumento esponenziale dei costi di riscaldamento in serre e stalle. Ma poiché al peggio non c'è mai fine, il fatto che le temperature minime siano rimaste così basse per un periodo relativamente lungo fa accrescere le preoccupazioni per gli effetti sulle piante coltivate, dall'ulivo alla frutta con danni destinati a compromettere le produzioni. «La Regione Lazio ha attivato un tavolo delle emergenze climatiche - ha ricordato il presidente Coldiretti Lazio Massimo Gargano - che permette alle imprese con problemi energetici un supplemento di gasolio del 60%, un account per il monitoraggio dei danni, l'attivazione dei 5 ispettorati di zona per la conta dei danni». Queste le risposte . Sul piano delle proposte Coldiretti Lazio chiede una rimodulazione del Psr per reperire risorse non impegnate da destinare all'agricoltura e ricostruire infrastrutture, patrimonio zootecnico e risarcire i danni. «È misura prevista ma non attiva che grazie a questa proposta consentirà di superare l'emergenza» dice Gargano. Altrimenti della nostra gricoltura non resterà granché. Cinzia Tralicci

Dai blog