Roma Capitale La Regione frena ancora
Unastrada percorsa per tre quarti ma che rischia, proprio al rush finale di subire ulteriori, indesiderati scossoni. Per questo la proroga concessa ieri dal governo di 15 giorni può e deve essere letta con favore. Le audizioni di ieri in Bicamerale del sindaco Alemanno, della Presidente della Regione, Renata Polverini e della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti hanno confermato dubbi e problemi, da chiarire e superare solo con una "onesta" collaborazione istituzionale. Onesta nel senso di togliere la maglia di partito e pensare al futuro non della politica di parte ma dell'amministrazione più importante e complessa al mondo. Alemanno, ovviamente, ha le idee chiare e spinge sull'acceleratore soprattutto dell'economia, chiedendo ancora la deroga al Patto di Stabilità. E se anche Zingaretti, saggiamente, ha sottolineato la necessità di un «rafforzamento della devoluzione dei poteri perché è un decreto che è ancora molto segnato da un idea di Roma che concorre un po' di più alle decisioni e non alla devoluzione di poteri sostanziali»; la Polverini torna a frenare su tempi e contenuti. «Novanta giorni possono sembrare tanti, in realtà per espletare tutto quello che è previsto dal Consiglio regionale, rischiano di essere pochi - dice -. Roma Capitale la fa più lo Stato che la Regione, che deve trasferire funzioni amministrative per velocizzare la parte burocratico-amministrativa e per questo è stato siglato il protocollo d'intesa in cui io ho voluto una clausola di salvaguardia che prevede una surroga, consentendo alla Regione di intervenire. Ciò che non potete chiedere alla Regione è che distrugga se stessa». Trasporti, urbanistica, ambiente: questi i terreni di scontro tra Campidoglio e Pisana, il primo parla di autonomia la seconda di semplificazione burocratica. Non sono affatto la stessa cosa. Un fronte bollente al quale aggiungere un altro braccio di ferro, quello con il ministero dei Beni culturali. Il secondo decreto affida alla Capitale il compito di valorizzare dal punto di vista turistico i beni monumentali, il Mibac teme invece di perderne la tutela. Per questo la proroga di 15 giorni per il parere definitivo delle commissioni di Camera e Senato risulta previdenziale. Nonostante il testo di riforma sia oggetto di analisi, studio e dibattiti da quasi quattro anni sembra esserci ancora troppa confusione. Bene prendere più tempo. Ma che serva davvero a dirimere ogni dubbio. Perché quella di Roma Capitale è una svolta storica. Più di ogni Olimpiade. Susanna Novelli