Verdura a peso d'oro. Indaga il ministero dello Sviluppo
Ilgelo del weekend ha fatto schizzare in alto i prezzi delle verdure coltivate all'aperto. Non a caso il ministero dello Sviluppo economico ha convocato per giovedì una seduta straordinaria del tavolo sulle dinamiche dei prezzi proprio per analizzare le cause dei rincari del settore dell'ortofrutta e di altri prodotti «toccati» dal maltempo. In quelli rionali, da sabato a lunedì, molti operatori hanno dovuto ritoccare in alto i listini di 50-60 centesimi al chilo per bieta, cicoria, broccoli e verza. Ma il peggio rischia di dover ancora arrivare perché è nei prossimi giorni che l'effetto delle avverse condizioni climatiche si riverserà davvero sui prezzi della verdura. Impossibile stabilire quanto aumenteranno, i proprietari dei banchi sono i primi a temere quanto dovranno pagare in più la loro merce nel momento in cui andranno ad acquistarla all'ingrosso. Ieri, al Car, cavoli, broccoli, spinaci, cicoria, radicchio, broccoletti e carciofi registravano aumenti medi del 10-15% con punte del 20% per la cicoria, rispetto a sabato, vale a dire appena due giorni prima. Per dare un'idea, il prezzo dei broccoli all'ingrosso è salito da 2,50 euro a cassetta (che equivale a 5 kg di prodotto) a 3 euro, che significa un aumento di 10 centesimi al chilo. Rincari scaricati sui banchi al dettaglio e dunque sul consumatore finale. «Ho dovuto aumentare di 50 centesimi tutte le verdure che si deperiscono di più con il gelo - spiega la proprietaria di un banco a piazza Irnerio - sabato prezzavo la verdura 2 euro, oggi 2,50, ma ho visto in giro dei prezzi anche superiori». Per esempio i broccoletti, qualcuno arriva a farli pagare anche 3 euro, la cicoria sale da 2,50 a 3 euro. Tengono, invece, al dettaglio, carciofi, melanzane e peperoni. Stavano gli uni tra 0,90 e 1,20 l'uno di media (con punte di 1,50 per il romanesco), stessi prezzi registrati sabato scorso. Gli altri, 2 euro sabato, 2 euro ieri, tranne rarissime eccezioni. Rincara la bieta, da 1,50-2 di media a 2-2,50 euro. Tengono le zucchine con il fiore, che però raggiungono già prezzi elevati, tra 5 e 6 euro al chilo, e i pomodori pachino, che nei vari banchi si fanno pagare tra 4,50 e 6 euro. Gli operatori non ci stanno però ad essere accusati di speculazione. Walter Papetti, della Confesercenti, spiega: «Non dico che gli aumenti non ci siano stati, almeno per certi tipi di verdura e assolutamente non per la frutta. Ma da qui a dire come ho sentito e letto in questi giorni, che noi operatori speculiamo sui prezzi, ci passa». La tesi di Papetti è che se il gelo danneggia alcune verdure coltivate all'aperto, ci sarà meno offerta sul mercato e quindi con una domanda che resta elevata i prezzi aumentano. «Ma nessuno dice per esempio che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i prezzi di frutta e verdura sono più bassi». Difesa della categoria a parte, l'unica speranza per i consumatori è che le temperature tornino il più presto ad alzarsi, così che i raccolti tornino a un regime normale con prezzi adeguati ai beni. O comprare verdura di stagione diventarà un'operazione molto «cara»ROB:#VERDAM@%@