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Un'occasione di rilancio per tutto il Paese

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Nonlascia dubbi la relazione della Commissione di compatibilità economica presieduta da Marco Fortis sulla valutazione della candidatura alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Roma 2020. I dati economici sono chiari: le Olimpiadi a Roma determinerebbero una crescita cumulata del Pil nazionale pari a 17,7 miliardi di euro nell'arco temporale 2012-2025 (pari all'1,4% del Pil). La crescicoinvolgerebbe tutte le regioni d'Italia, ovviamente con maggiore concentrazione al Centro (+4%), ma con benefici sensibili al Nord (0,5%) e al Sud (1%). Sul fronte del lavoro, la media annua di nuovi occupati sarebbe di 12mila unità, con un picco di 29mila nel 2020, per un totale di 170mila nuovi posti di lavoro. La relazione della Commissione Fortis sottolinea soprattutto che tali vantaggi in termini di crescita di Pil e di livelli occupazionali risulterebbero praticamente a costo zero per il Paese. L'intero volume di spesa per le Olimpiadi a Roma sarebbe di 8,2 miliardi di euro, a fronte di un introito di 3,5 miliardi tra proventi del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) per diritti sponsor e tv, biglietti, sponsor locali e lotterie e ricavi da valorizzazione immobiliare. I restanti 4,7 miliardi, che dovrebbero essere garantiti dallo Stato come spesa pubblica, genererebbero un maggiore gettito erariale per il Paese pari a 4,6 miliardi di euro. In pratica, l'operazione diverrebbe un volano per l'intera economia nazionale a un costo finale di 100 milioni di euro. In particolare, i costi per l'organizzazione sono 2,5 miliardi, quelli per la realizzazione e l'adeguamento degli impianti 1,4 miliardi, la stessa cifra necessaria per costruire il villaggio olimpico da 18.000 posti e il Centro Stampa da 5.000. La candidatura massimizza l'utilizzo di strutture esistenti e di impianti temporanei. Sono da completare l'impianto di Calatrava a Tor Vergata (500 milioni) e vanno realizzate due nuove opere: un bacino remiero (95 milioni) e un velodromo (55 milioni). Altri 2,8 miliardi saranno da destinare alle infrastrutture urbane e di mobilità, un investimento per la Capitale e il Paese; ma sono già previsti dal piano strategico di Roma Capitale e necessari per il Giubileo del 2025. A questa cifra vanno aggiunti i lavori di adeguamento dell'aeroporto di Fiumicino (1,6 mld), interamente a carico dei privati.

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