La fondazione «Città Nuove» esordisce a Napoli
Lazioe Campania. Un trade d'union che si chiama «Città Nuove», ovvero la fondazione firmata Renata Polverini, presidente della Regione Lazio e Salavatore Ronghi, segretario generale del Lazio e già vice presidente del Consiglio regionale campano. Non a caso dopo aver presentato il programma della fondazione a Roma, ieri, i due massimi esponenti del movimento che certamente sarà presente alle prossime amministrative, hanno portato il "manifesto" politico nel capoluogo partenopeo. Un passo importante verso quei partiti "regionalizzati" al quale in molti, soprattutto i governatori aspirano, se e quando si sancirà ufficialmente la morte definitiva del bipartitismo. Al di là del manifesto politico di una fondazione ancora "civica", l'incontro tra il governatore Caldoro e la Polverini è servito anche a fare il punto su due settori essenziali dell'amministrazione regionale, vale a dire trasporti e sanità e sui quali è ancora in corso il braccio di ferro con il governo Monti che taglia otto milardi agli Enti locali. «Era giusto passare qui - ha detto la Polverini - a conferma della grande collaborazione che abbiamo messo in campo. Siamo stati eletti insieme, in due Regioni con grandi criticità, ma al tempo stesso con grandi potenzialità. Siamo confinanti e questo aiuta in vari settori. Molte delle normative nazionali, messe in campo dal precedente Governo prevedono virtuosità o penalità che rischiano di mettere in crisi pezzi importanti del nostro territorio e su questo facciamo sponda. Abbiamo approfondito la questione della sanità, un settore nel quale entrambe le Regioni hanno dato prova, e lo dicono i tavoli di verifica dei ministeri vigilanti, di aver intrapreso la strada di risanamento». Non è tutt'oro quel che luccica però. «Dobbiamo evitare che, rispetto al vecchio modo di agire e ai nuovi parametri di riferimento - ha infatti sottolineato la governatrice - possiamo uscirne ulteriormente indeboliti. Sul trasporto pubblico locale, dove per altro la Commissione è presieduta dalla Campania, si rischia una rivoluzione anche rispetto al processo di liberalizzazione che il Governo Monti sta mettendo in campo. Noi non freneremo questo processo, ma al tempo stesso dobbiamo far sì che venga garantito il servizio ai cittadini e anche il lavoro per i dipendenti impegnati nelle società regionali». Il riferimento a Cotral è chiaro. Così come al progetto di un'agenzia unica del trasporto pubblico locale che comprenda anche la maggiore azienda di trasporto d'Italia, cioè l'Atac. Ma di questo se ne parlerà ancora e a lungo. Susanna Novelli