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Lacrime e rabbia ai funerali di Zhou Zheng e Joy

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L'arrivo del carro funebre all'obitorio durante i funerali della piccola Joy e del padre Zhou Zheng

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Funerali con rito buddista nella camera mortuaria di piazzale del Verano per Zhou Zheng e la piccola Joy, uccisi il 4 gennaio scorso nel corso di una tragica rapina nella periferia est di Roma, a Torpignattara. In una Roma a lutto cittadino, al Verano la disperazione si legge, più che su ogni altro, sul volto di Lia, la moglie di Zheng e madre della bimba di appena nove mesi barbaramente uccisa poco più di un mese fa. Tra le lacrime, rivolgendosi al vicesindaco di Roma Sveva Belviso, presente alle esequie, Lia ha detto: «Mi hanno distrutto la famiglia, che vivo a fare?». Intorno a lei, i parenti, gli amici e tanti della comunità cinese e delle altre comunità di immigrati della Capitale. Scene di disperazione anche da parte della sorella di Zhou Zheng, mentre la nonna di Joy nel corso della cerimonia ha accusato un lieve malore. La Belviso ha spiegato di aver assicurato alla donna la sua disponibilità per aiutarla a ottenere la cittadinanza italiana e ha riferito che Roma Capitale sosterrà i costi della sepoltura delle due vittime, che avverrà al Verano perchè il magistrato non ha dato il nullaosta per la cremazione e la traslazione in Cina. Dopo la cerimonia, un corteo funebre è partito alla volta di via Giovannoli, la strada dove viveva la famiglia cinese, per poi ritornare al cimitero per la sepoltura.   IL SALUTO DELLA COMUNITA' CINESE Una fascia bianca al braccio sinistro per tutti i presenti. Così la comunità cinese ha rivolto l'ultimo saluto al connazionale 30enne Zhou Zheng e a sua figlia, la piccola Joy, morti entrambi lo scorso 4 gennaio durante una rapina nel quartiere romano di Torpignattara. Ai funerali, celebrati con rito buddista stamattina a partire dalle 10 al Verano, tanti cinesi ma anche rappresentanti di altre comunità di immigrati e alcuni abitanti di Torpignattara. Fra questi anche alcuni ragazzi extracomunitari che frequentavano più o meno abitualmente l'esercizio di Zheng e che adesso piangono la morte di un amico, una persona - dicono - buona e gentile. Ed è proprio fra loro che si sente, palpabile, la paura che ciò che è già accaduto possa ripertersi: in tanti affermano di temere per la loro vita in un quartiere in cui, anche e soprattutto per gli extracomunitari, affermano, sembra sia diventato difficile andare avanti. Arrivati all'interno del cimitero, il viceambasciatore della Cina a Roma ha rivolto l'estremo saluto alle due vittime: dopo gli inchini di rito e le parole commemorative, i presenti hanno tolto le fasce bianche dal braccio deponendole sotto le due tombe e le hanno sotituite con un drappo rosso. Appoggiata sulle due tombe anche la fotografia di papà Zhou con la figlioletta Joy in braccio, entrambi vestiti di bianco: ed è proprio accanto a queste che i presenti, alla fine della cerimonia, hanno lasciato un mazzo di fiori bianchi per Joy e tre sigarette accese vicino alla tomba di Zheng a simboleggiare l'ultimo distacco dalle due vittime. LA DISPERAZIONE DELLA MAMMA DI JOY Portava con sè una fotografia del marito in una cornice d'argento, Lian, la moglie di Zhou Zheng e madre di Joy, oggi durante i funerali svoltisi con rito buddista al Verano. La donna, visibilmente provata, si è lasciata andare più volte alla disperazione e, all'uscita dell'obitorio, ha pianto sulla bara della figlioletta. Anche la nonna di Joy ha accusato un lieve malore: sul posto è accorsa un'ambulanza ma la donna si è ripresa subito. Scene strazianti anche all'esterno, sul piazzale del Verano: la cognata di Lian, sorella di Zheng, non ha retto al dolore e, fra le urla, si è buttata per terra. Sorretta da alcuni familiari e dalle forze dell'ordine è stata quindi aiutata a rialzarsi. Non è mancato qualche momento di rabbia: sempre durante l'uscita dall'obitorio, infatti, un familiare delle vittime, attorniato dai fotografi, ha reagito con stizza quando li ha visti cercare di riprendere la scena della sorella di Zheng in lacrime. A sostenere la famiglia delle vittime è intervenuta anche il vice sindaco di Roma Sveva Belviso che durante la cerimonia ha espresso parole di incoraggiamento per la vedova e per i familiari dichiarandosi vicina a loro nel dolore.   LITIGIO PER L'EREDITA' Un litigio sotto la casa dove è avvenuto il duplice omicidio di Zhou Zheng e di Joy, il 4 gennaio scorso, nel giorno dei funerali del giovane commerciante cinese e di sua figlia di appena nove mesi. La lite tra alcuni parenti della vedova, Lyian, e quelli del marito ucciso è scoppiata stamani all'arrivo dei carri funebri con i due feretri in via Alò Giovannoli, dove abitava la coppia, nel quartiere periferico di Torpignattara, a Roma. La discussione, subito placata anche grazie all'intervento dei carabinieri presenti, sarebbe sorta per dissidi sulla sepoltura di Zheng e della bambina a Roma invece che in Cina, ma sullo sfondo ci sarebbe anche un contrasto sull'eredità. È quanto affermano fonti vicine alle due famiglie. La giovane coppia gestiva un bar e un'agenzia di money transfer a Torpignattara e soprattutto la seconda attività produceva un notevole giro d'affari, secondo quanto emerso durante le indagini. I due rapinatori erano probabilmente informati che quella sera i coniugi cinesi portavano con sè una cifra considerevole in contanti. Forse molto di più dei 16 mila euro abbandonati dagli assassini a due chilometri da via Giovannoli.

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