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E ilPd vuole un Consiglio sul caos maltempo

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Succede,purtroppo, un giorno sì e l'altro pure sul fronte sicurezza. Accade ora per la straordinaria nevicata che ha paralizzato la Capitale per tre giorni. Ieri, per bocca dei consiglieri capitolini Dario Nanni e Antonio Stampete, il partito è arrivato addirittura a polemizzare sul programa di lavoro della riunione dell'assemblea capitolina, convocata per oggi. Secondo i due, la Giunta dovrebbe portare in aula l'emergenza maltempo con tutti gli annessi e connessi invece di occuparsi di altri temi tra cui l'approvazione di delibere di urbanistiche già programmate. «Il sindaco - ha detto Nanni - anzichè farsi dare spiegazioni convincenti dai suoi collaboratori sulle disfunzioni registrate dalla macchina capitolina, nonostante il piano freddo fosse stato predisposto già da metà dicembre, paventa un complotto nordista senza riferire al Consiglio Comunale la reale situazione di operatività dell'Amministrazione in situazione di oggettiva emergenza. Bisogna invece spiegare ai romani in che modo il comune riesce a fornire un intervento adeguato alla situazione data e qualora si siano registrate inefficienze prendere i provvedimenti del caso. Per questo - incalza Nanni - è urgente che il prossimo Consiglio preveda al primo punto dei lavori l'emergenza neve». Tocca poi a Stampete: «La seduta dell'Assemblea capitolina di domani (oggi, ndr) è convocata con all'ordine del giorno le delibere di urbanistica già in elenco nelle seduta scorsa. Sembra una presa in giro. Sembra che in questi giorni nulla sia accaduto. È inaccettabile da parte della Giunta ignorare l'esistenza del problema. L'Assemblea Capitolina - continua - deve essere informata in via preliminare con una comunicazione urgente sull'accaduto e su come verrà attivato il dispositivo previsto dall'Amministrazione in caso di ulteriore emergenza». Il ragionamento, per quanto banale, è questo: se si polemizza con il primo cittadino per non essere riuscito ad evitare la paralisi causata dal maltempo, non si può poi pretendere che il sindaco blocchi i lavori già programmati dell'Aula. Se dovesse farlo per ogni emergenza, e sappiamo che la città soffre spesso di questa «malattia», non si andrebbe molto lontano. Già burocrazia e politica impongono tempi biblici, perché volere a gran voce la paralisi totale? Perché, poi, togliere tempo prezioso a un sindaco che sta cercando di preparare la città a una seconda nevicata. Il tempo è denaro. La giornata di venerdì scorso lo ha dimostrato.

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