Marciapiedi ghiacciati, ancora incubo scivolone

Ieri era il terzo giorno da quando ha smesso di nevicare e i marciapiedi della città erano ancora una pista da ghiaccio. La macchina di emergenza messa in campo da Protezione civile e Campidoglio è partita dalle strade di maggiore percorrenza. Il sale sui marciapiedi invece non è proprio arrivato e nessuno (a parte i portieri e i negozianti volenterosi) è andato a spaccare la neve congelata. Muoversi a piedi nella zona nord di Roma è stato molto complicato: Prati, Flaminio, Corso Francia e Parioli i quartieri dove era consigliato indossare i pattini da ghiaccio. Mamme con i passeggini che diventavano slittini, anziani che chiedevano aiuto ai giovani per riuscire a percorrere anche pochi metri. E, soprattutto, centinaia di pedoni che pur di riuscire ad arrivare alla propria meta camminavano sul ciglio della strada. Anche aspettare l'autobus diventava un'impresa sulle banchine ridotte a ghiaccioli. Ieri mattina cinque persone attendevano il tram 2 in piazza Carracci: «Non è possibile che oggi non si sia ancora provveduto a ripulire la banchina. Ha smesso di nevicare sabato mattina». Il lungotevere, sia dal lato Prati che dal lato Flaminio, era completamente ghiacciato, così come i marciapiedi sull'altro lato della strada. Sul lungotevere degli Altoviti ieri mattina si passeggiava tranquillamente a dieci centimetri dalle automobili in transito. In via degli Scipioni una coppia di anziani ha impiegato 15 minuti per percorrere circa 200 metri. Questo tipo di disagio si è verificato anche in altre parti della città: da Monteverde a Marconi, da San Giovanni a Torre Spaccata. In piazzale Ostiense all'ora di pranzo un cumulo enorme di neve impediva di passare dalle strisce pedonali. I marciapiedi ghiacciati hanno prodotto un bollettino da guerra: al San Camillo le lussazioni sono aumentate del 33%, le fratture del 22. «Le vittime sono soprattutto over 65 - spiega Sandro Rosetti, responsabile della divisione Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale. Si tratta in tutti i casi di traumi da caduta». L'altro nodo ancora irrisolto sono gli alberi e i rami caduti. In molte vie la protezione civile e gli uomini del servizio giardini hanno messo in sicurezza i casi più pericolosi, ma gli alberi giacciono ancora lì al lato delle strade. A Villa Borghese, davanti all'ingresso del parcheggio dal Muro Torto, grossi rami occupavano ancora più di metà della carreggiata. Alla Farnesina gli alberi sono franati direttamente sulle auto in sosta. Il Servizio giardini ha messo in campo 250 operatori più 150 unità di cooperative e ditte specializzate nella manutenzione del verde. Gli interventi principali sono stati fatti a Monte Mario, Selva Candida, La Storta, Cesano, Tragliatella, Parioli, Casalotti, Torrevecchia, Primavalle, San Basilio e Stadio Olimpico. I parchi e le ville storiche sono state chiuse dal Campidoglio. «Gli spazzaneve a disposizione sono trenta e tutti funzionanti - ha fatto sapere il sindaco Alemanno - Noi come Comune abbiamo pochissimi spazzaneve. Il problema è che per l'emergenza neve bisogna fare affluire l'esercito e le ditte private. Tutto questo è stato fatto e abbiamo messo in campo 250 mezzi (20 bobcat, 4 maxi-spargisale, 12 pale meccaniche, 20 maxi spazzatrici, e 200 mezzi a vasca) per la rimozione della neve e del ghiaccio». Gli operatori di Protezione civile, Ama, Servizio Giardini e Dipartimento Lavori pubblici impegnati sono 4.700; 500 gli agenti della polizia Roma Capitale. I posti dedicati ai senza tetto nei centri di accoglienza 2.350. Alcune strade sono ancora chiuse: via Panoramica, via De Amicis, via Gregorio XIII da largo Prospero a piazza Santa Croce, la corsia preferenziale di via Gregorio VII e via Ardeatina nel tratto compreso tra via delle Sette Chiese e l'Appia Antica. Sono invece state riaperte la Galleria Giovanni XXIII, la tangenziale Est nei tratti compresi tra viale Passamonti e viale Castrense, viale Etiopia e via Nomentana e tra via Prenestina e via Dè Lapis e via dei Prati Fiscali. Le previsioni metereologiche non incoraggiano. Le temperature non sono ancora destinate a salire, motivo per cui il Comune ha deciso di tenere chiuse le scuole anche oggi. Il ghiaccio sulle strade e gli alberi martoriati in questi giorni dal peso della neve non forniscono le condizioni necessarie di sicurezza. I disagi non sono ancora finiti.