Il mistero delle catene e l'autista come Schettino
Benvenuti nella città più pazza del mondo. Il portiere di condominio diventa «Bernacca» e ti attende all'ingresso del palazzo: «Dotto', vada tranquillo che tra un po' la neve si scioglie». Tirà fuori l'iPhone con orgoglio e mostra rassicuranti previsioni. Ma questa è solo la prima perla delle surreali giornate che sta vivendo la Capitale. Come all'era della coppa America di vela, il fruttivendolo dissertava sulla «strambata» anticipata oppure sul momento giusto per prendere il vento, stavolta i romani sono diventati esperti di meteorologia e soprattutto di neve. La Panoramica diventa in pochi minuti la pista nera più amata dagli specialisti che agognavano di mettersi gli sci ai piedi pure a Roma. È incredibile vedere uscire dalla porta di casa un ragazzo con lo snow board sulle spalle: «Io ci provo, vediamo se ce la faccio...». Il successivo ghigno luciferino annuncia ulteriori problemi alla circolazione stradale.Poi ci sono anche i finti intenditori. La folle corsa all'acquisto della catene da neve vive momenti surreali. Un tizio entra dentro un grande magazzino, trova finalmente le catene giuste, paga ed esce. Sale in macchina, apre il il sognato beauty e resta allibito. Rientra e urla «Aho, mi ha dato solo due catene». Pronta la replica del negoziante: «ma che hai fumato?» tra l'incredulità degli altri presenti. Ne nasce un litigio che si risolve con la spiegazione: le catene sono due e non quattro. Ma sempre fuori dal negozio ecco il finto esperto che dopo aver accolto con distacco il consiglio «mi raccomando le metta sulle ruote motrici», esce e comincia a guardare la sua auto con circospezione. Poi le monta sulle gomme posteriori commettendo un errore imperdonabile. Roma impazzita, con donne al volante che confermano di essere un pericolo costante. Ma non solo loro, perché gli incapaci sono tanti, tantissimi. E allora non resta che l'autobus ma pure quelli si fermano. «Scendete, la vettura sbanda», spiega un solerte autista quando la bufera è al culmine. La risposta arriva dal fondo del bus: «Ci vai tu sotto la neve, sei come Schettino». E scatta l'applauso delle persone costrette a scendere. Quanto sei bella Roma dove si può finire in ospedale per aver preso delle pallate di neve negli occhi.