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Giletti: ai Parioli costretti a fare da soli

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Poi,armato di buona volontà e dell'aiuto di alcuni concittadini, ha iniziato a spaccare il ghiaccio di una stradina ai Parioli. Massimo Giletti non ce la faceva più di aspettare l'aiuto del Comune: «Qui non sono mai passati». Ha provveduto da sé. E il problema l'ha risolto, anche se con l'amaro in bocca. Giletti, avete liberato la strada? «Sì, grazie agli altri volontari. Basta darsi da fare. Del resto, nell'assenza di chi dovrebbe provvedere, bisogna rimboccarsi le maniche e non aspettare». Perché tanti disagi per la neve? «I disagi derivano dal fatto che spesso nei posti di comando ci sono persone non all'altezza. Però noi cittadini siamo parte del sistema e non dobbiamo aspettare che qualcuno arrivi: possiamo provvedere noi». Ma il cittadino già paga per avere quei servizi. «Allora chiederemo uno sconto sull'Ici». Lei come ha vissuto questo «ponte di ghiaccio» nella Capitale? «Come molti romani. Sono andato al lavoro con una Fiesta 1100 con catene e tutti i disagi del caso. Vede, è troppo facile fare una telefonata e dire "non andate a scuola". Non si risolvi così i problemi di una città. In Italia chi dovrebbe fare il proprio dovere, spesso non lo fa. È l'ennesima dimostrazione». Cosa la sconsola di tutto questo? «Il solito scaricabarile italiano, la mancanza di assunzione di responsabilità: una tristezza». Fab. Per.

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