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Sale in ritardo sulle ferite da neve

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Neve a Roma, piazza Venezia (Foto Gmt)

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Sale sopra le ferite in fiamme della polemica, ma in ritardo. Il piano antighiaccio del Comune è partito sabato notte tra il primo e il secondo round dello scontro tra il sindaco Alemanno e il capo della Protezione civile Gabrielli. Prima dell'alba, mentre i pochi romani che non hanno rinunciato al sabato sera fuori casa danzavano pericolosamente sulle strade gelate, è iniziata la battaglia per cospargere tonnellate di cloruro di sodio e permettere alla città di riconquistare la normalità su vie e marciapiedi. Ieri ne sono state utilizzate 650 tonnellate e grazie a nuovi carichi giunti in ritardo da Cecina perché rimasti bloccati sul Gra, è stato possibile riportare lo stoccaggio standard a quota 10.000 quintali. L'ondata di maltempo ha preso in contropiede l'Amministrazione che ne aveva a disposizione solo 4.500. Gran parte delle scorte erano state utilizzate nei giorni precedenti. E allora tutti in strada con ogni mezzo a disposizione, sacchi e pale alla mano. Per maggiore sicurezza, oltre all'ordinanza che dispone ancora per oggi la chiusura di scuole e uffici pubblici, il sindaco ha prolungato l'obbligo di catene a bordo fino a mezzogiorno. Inoltre, per non creare disagi alla circolazione, la Zona a traffico limitato non sarà attiva. «Contiamo - ha detto - di poter riavviare complessivamente l'attività della città martedì». Ieri, intanto, è stato riaperto il Muro torto e la rampa di accesso alla Tangenziale Est da viale Castrense. Regolare fin dalla mattina la circolazione sul Grande Raccordo Anulare. Scemata l'euferia per il mantello bianco indossato sabato dalla Capitale per deliziare romani e turisti, è iniziata la vera conta dei danni. Da Talenti ai Parioli, dall'Eur al Gianicolo, bisognava ancora fare lo slalom tra gli alberi caduti e i rami spezzati. I cittadini colpiti direttamente dalla sciagura hanno alzato i primi cori di protesta contro il sindaco. Come alcuni residenti della zona Vescovio, prigionieri degli oleandri che hanno invaso via Vivaldi. Ghiaccio permettendo, oggi le strade dovrebbero essere percorribili senza problemi. Già da ieri il numero dei taxi che non si erano avventurati anche per paura di danneggiare le vetture, è tornato gradualmente alla normalità. Nel quadrante sud sono state rispristinate le principali linee bus e oggi, fa sapere Atac, i mezzi saranno tutti in pista. Riattivate anche le linee ferroviare Termini-Giardinetti e Roma-Lido. Disagi ancora sulla linea regionale per Viterbo, attiva solo nel tratto urbano. E se la situazione viabilità sta migliorando, restano i disagi per i pedoni alle prese con marciapiedi ancora sporchi di neve e scivolosi. L'ordinanza del primo cittadino che obbliga i condomini a pulire i marciapiedi e l'invito ai commercianti di armarsi di pale per sgomberare l'area di rispetto degli esercizi non basta. Resta il nodo di passaggi pedonali e marciapiedi la cui pulizia ricade sotto la responsabilità dell'Ama. Proprio l'azienda comunale per la raccolta dei rifiuti è stata oggetto di critiche da parte dell'associazione Codacons, che ha contestato la riduzione del servizio. Scontata la risposta dell'azienda: «Può accadere che il servizio rallenti con un'emergenza maltempo. Tornerà comunque alla normalità - hanno spiegato ieri - in 48 ore». Linda e ripulita dalla neve, invece, la Città del Vaticano. Gli operai a disposizione di Papa Ratzinger hanno sistemato rapidamente le strade interne alle mura, mentre le ruspe dei vigili del Fuoco al servizio dello Stato più piccolo del mondo sabato erano già al lavoro per togliere il ghiaccio da piazza San Pietro e consentire ai fedeli di seguire l'Angelus. Benedetto XVI, che nonostante il ghiaccio non ha rinunciato alla passeggiata nei giardini vaticani, da «romano de Roma» non ha potuto che esaltare la bellezza della Città eterna imbiancata con la speranza, però, che venga la primavera arrivi al più presto. Un sentimento che il sindaco Alemanno, travolto dalla bufera, certo condividerà.

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