Le nomine regionali ritornano nel mirino
Sonopunti oscuri sui quali si deve far luce per Claudio Bucci, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, che ha presentato nei giorni scorsi una serie di interrogazioni e interpellanze alla Pisana. La prima richiesta di chiarimento riguarda l'annullamento del Tar (sentenza numero 07481 del 21 settembre 2011) di nove delibere con le quali la Regione nel 2010 aveva nominato per incarichi da dirigenti apicali alcuni professionisti esterni all'amministrazione. Tra questi anche il direttore del Bilancio, Marco Maranfini. «Tutti i direttori nominati sono ancora in servizio presso i rispettivi uffici, seppur il Consiglio di Stato non abbia accolto la richiesta di sospensione del provvedimento chiesto dalla Pisana» denuncia Bucci in un'interrogazione rivolta al presidente del Consiglio regionale. Nonostante la sentenza del Tar, secondo il quale «delle 20 direzioni regionali di cui si compone l'organizzazione della Giunta, ben 5 risultano (o risulteranno) assegnate a personale esterno ai ruoli regionali, superando il limite di cui all'art. 20, comma 7, della L.Regione Lazio n. 6 del 2002», la Regione ha poi nominato quale direttore della Programmazione e risorse del Servizio sanitario regionale il professor Ferdinando Romano, già Direttore generale dell'Asl RmD. «Il medico è anche Direttore scientifico dell'Accademia nazionale di medicina - denuncia Bucci - due cariche incompatibili». Attualmente l'Asl RmD è diretta pro tempore da Anna Rosalba Buttiglieri. «Mi chiedo se la dottoressa abbia le competenze e le conoscenze per svolgere tale ruolo e anche quello di Direttore amministrativo, dopo i fatti di cronaca che l'hanno riguardata». Intanto sembra che in settimana la Regione nominerà il nuovo direttore generale della Asl RmD: si tratterebbe di un uomo indicato proprio da Romano. Altra questione da chiarire per il consigliere regionale riguarda «l'incompatibilità formale con altre attività libero professionali» del professor Lucio Capurso, attualmente Direttore generale dell'Ifo (Istituti fisioterapici ospitalieri). A gennaio del 2011 il presidente della Regione, Renata Polverini, nomina il medico Commissario straordinario dell'Ifo. Appena due mesi dopo, con il decreto della Presidenza regionale del 14 marzo, è stata formalizzata la sua nomina a Direttore generale. «L'articolo 3, comma 9, del decreto legislativo numero 502 del 1992 parla chiaro - spiega Bucci in una seconda interrogazione -: la carica di Direttore generale è incompatibile con l'esistenza di rapporti anche in regime convenzionale con l'unità sanitaria o di consulenza con strutture che svolgono attività concorrenziali con la stessa. Capurso ancora oggi risulta essere membro dello staff di Gastroenterologia della casa di cura Quisisana. Inoltre - prosegue Bucci - sempre lo stesso decreto prevede di produrre entro 18 mesi dalla nomina il certificato di frequenza del corso di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria. Capurso non sembra aver ancora fornito la certificazione del corso». Per il consigliere regionale c'è stata poca trasparenza anche nella nomina del dottor Salvatore Tripodi a dirigente di pediatria dell'ospedale Pertini nell'Asl RmB. Una nomina, che a seguito della richiesta di annullamento da parte di un sindacalista, è stata revocata per sei mesi dall'Asl con una delibera dello scorso 30 dicembre 2011 per un'approfondita verifica. «Il posto era ricoperto da un'altra figura professionale medica che aveva tutti i requisiti richiesti», spiega Bucci. Tra i casi su cui vuole fare luce il consigliere regionale c'è infine il servizio di vigilanza mediante piantonamento nell'Asl RmG, gestito da una ditta il cui contratto è in scadenza a marzo. Nel frattempo la Regione Lazio ha pubblicato un bando di gara per l'affidamento del servizio integrato di vigilanza, sicurezza, custodia e fornitura di impianti tecnologici per le Asl RmC e RmG, che si è aggiudicato una seconda ditta. «Il servizio - si legge nell'interpellanza di Bucci - risulta essere affidato a seguito della determina del Dipartimento Programmazione Economia al prezzo di 22,30 euro più Iva, mentre lo stesso servizio in precedenza era pari a 21,84 euro più Iva. Aderire alla gara regionale e affidare il servizio alla nuova ditta comporterebbe una maggiore spesa di 710mila euro l'anno».