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Gabrielli: nessuno ha fatto richieste

Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli

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Spostare l'attenzione altrove così da nascondere le proprie mancanze. Lo scatenare tante polemiche, senza fine, sull'emergenza neve e sui disagi che ha dovuto subire Roma e i romani puntando il dito contro Franco Gabrielli, appare alquanto infantile. E sul banco degli imputati finisce così la Protezione Civile nel suo complesso. Ma il direttore Gabrielli non ci sta. Uomo dello Stato e al servizio dello Stato, come la sua carriera dimostra, il prefetto non solo difende il suo operato e quello della sua struttura, ma contrattacca. Non evita il dibattito, inaspettato, nella trasmissione di Lucia Annunziata e ne approfitta per mettere i puntini sulle «i». «Anche in occasione della nevicata che colpì Roma nel 1985 ci fu un durissimo confronto tra l'allora sindaco Ugo Vetere e il capo della Protezione Civile Zamberletti», relativamente alla gestione dell'emergenza, ha esordito nella trasmissione «In mezz'ora» di Lucia Annunziata.   «Contesto tutte le affermazioni del sindaco», è l'affondo del prefetto Gabrielli alla dichiarazione del sindaco che ha sostenuto che la Protezione Civile «ormai fa solo da passacarte, le previsioni erano sbagliate». Il capo del Dipartimento della Protezione Civile ha risposto che «non è vero che l'indebolimento della protezione civile si sia riverberato nella vicenda di Roma» e che, in ogni caso, «la protezione civile di Gabrielli e di Bertolaso, si sarebbero comportate alla stessa maniera». Alemanno aveva voluto dare forza alle sue accuse ricordando l'emergenza Tevere del 2010. «Non è vero - il sindaco ha interrotto Gabrielli - quando c'è stata la piena del Tevere Bertolaso si fece nominare commissario dell'emergenza e venne sul Tevere a dirigere le operazioni. Lei non può dire cose che non stanno né in cielo né in terra...». Immediata la risposta. «Lei mi ha accusato di fuggire, ma se i confronti sono parlarsi sopra credo non servano a nessuno - ha detto il capo dipartimento della Protezione Civile -. Lei ha grandi responsabilità ed è persona di grandissimo spessore, ma se mi permette sulle problematiche di Protezione Civile forse qualcosina in più di lei la posso dire.. Sta confondendo due piani, la vicenda del Tevere è una vicenda particolare che attiene ad un tipo di emergenza che non ha nulla a che vedere con l'emergenza neve. Il raffronto è del tutto fuori luogo». Quanto alle parole del sindaco della Capitale, secondo cui la Protezione Civile sarebbe finita con Bertolaso, il prefetto si è detto «contento che Alemanno si sia riappacificato con Bertolaso, che era solito sconfessarlo». Quindi, nello specifico. «I bollettini meteo che sono stati emanati nei confronti della regione Lazio, sono corretti», ha ribadito Gabrielli. «Giovedì scorso ho convocato un Comitato Operativo nazionale della Protezione Civile sull'emergenza maltempo in arrivo. Erano presenti anche Comune di Roma, Provincia e Regione Lazio. Roma lasciata sola? In quel comitato, ci sono le registrazioni, io ho domandato se c'erano delle criticità rispetto alle illustrazioni meteo date e nessuno mi ha fornito richieste». Il Comitato operativo, ha sottolineato Gabrielli, «non l'ho convocato per 3 centimetri di neve, avevamo ben presente la situazione. E su alcune agenzie, al termine della riunione, lo stesso Alemanno parlava di 15 centimetri di neve». E così spunta anche il caso del «sale». A Roma mancava anche il «sale» da spargere sulle strade, sostanza necessaria a prescindere dai centimetri di neve. Il ghiaccio si forma anche in caso di pioggia a temperature sotto lo zero e quindi ogni città dovrebbe comunque averne una scorta sufficiente. L'emergenza neve ha interessato molte zone d'Italia ma «la più grossa criticità è stata Roma come effetto mediatico. C'è stata in questo senso un'amplificazione, visto che anche altre zone del Paese sono in condizioni critiche», ha sottolineato il prefetto Gabrielli. Le accuse di Alemanno a Gabrielli coinvolgono la Protezione Civile oltre l'emergenza neve. Ma il prefetto anche su questo punto è stato chiarissimo: «È facile fare critiche e addurre responsabilità rispetto a una vicenda che ha avuto risvolti molteplici». «Il problema è che si metta in discussione un sistema, in un momento di emergenza, che è stato fortemente indebolito negli ultimi mesi. Questo problema l'ho segnalato a suo tempo e non ho trovato orecchie attente». Gabrielli ha quindi auspicato «un dibattito parlamentare sull'agibilità della Protezione civile, considerando che, con la legge 10 del febbraio 2011, prima di intervenire dobbiamo avere il concerto del ministero dell'Economia, della Corte dei Conti, e via dicendo». Per Gabrielli, infine, con gli attacchi del primo cittadino di Roma «si mistifica la realtà e si distrugge il sistema previsionale e di allerta e, quindi, ho replicato senza occupare spazi televisivi e senza insultare il sindaco».

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