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Bimbo nel Tevere, continuano le ricerche

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Le ricerche del piccolo Claudio lanciato dal padre nel fiume Tevere

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Continuano le ricerche del bimbo di 16 mesi, gettato ieri dal padre nelle acque del Tevere a Roma. Del piccolo però, al momento, nessuna traccia. E' in stato di fermo il padre reoconfesso del piccolo, un 26enne con precedenti per droga, che avrebbe agito in preda a un raptus dopo un litigio con la ex moglie a casa della zia. È stata proprio quest'ultima a chiamare il 112 chiedendo l'intervento dei carabinieri. Ma quando i militari sono arrivati sul posto il 26enne era già uscito di casa portando via il bambino. Ieri i carabinieri del Nucleo Subacquei di Roma hanno lavorato  tutto il giorno concentrandosi all'altezza di Ponte Mazzini, dove il 26enne fermato è stato visto lanciare il figlio alle 6.30 di stamattina. La nonna: non è pazzo ma violento «Non è un pazzo, come lui stesso si definisce. È solo un uomo violento e un padre padrone. Massacrava di botte mia figlia. Adesso Claudia è in ospedale, sia per le botte, sia perché non sta bene, è anoressica». Parla la nonna di Claudio, il bimbo di 16 mesi gettato ieri nel Tevere dal padre, un giovane di 25 anni, Patrizio Franceschelli. In un'intervista a TgCom24 Rita Maccarelli, madre della ex compagna dell'uomo, racconta le scene cui ha assistito. «Quando è arrivato io non avevo capito la gravità della situazione - dice la nonna di Claudio -, fincéè non ha afferrato il bambino di peso e lo ha gettato a terra nella neve davanti al portone di casa. Dopodichè è scappato col bambino, io l'ho rincorso ma lui è arrivato sul lungotevere e lo ha appoggiato sul muretto. Poi lo ha spinto giù». La signora Maccarelli nel tentativo di fermare l'uomo si è anche fatta male a un braccio. Il corpo del bambino non è ancora stato ritrovato. «Lui (Franceschelli, ndr) aveva perso il padre, non aveva una famiglia. Qui da noi l'aveva trovata - racconta la donna - sapeva che casa nostra era sempre aperta». Maccarelli ha anche raccontato che, qualche giorno prima, Claudia era tornata a casa spaventata, con la giacca sporca di sangue, e non riusciva a riconoscere le persone, secondo la sintesi dell'intervista fornita da TgCom24. «Adesso ho paura per mia figlia, perché lui ha scritto un messaggio che dice 'Con Claudio e Claudia la fine del mondò. Non voglio che lui esca dal carcere, ho paura».

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