L'ira di Alemanno: siamo rimasti soli
Al cadere dei primi fiocchi di neve sulla Capitale, in mattinata, le mosse dell'opposizione di centrosinistra che la sera prima aveva letteralmente aggredito il sindaco Alemanno per l'ordinanza che sospendeva le attività didattiche pur mantenendo le scuole aperte, si erano limitate al "conteggio" degli studenti presenti nei plessi scolastici. Pronti a cavalcare l'ennesima polemica. Il vento è cominciato a cambiare intorno all'ora di pranzo, quando anche la Provincia di Roma e la Regione Lazio si sono finalmente resi conto che la situazione si stava aggravando soprattutto nelle vie di accesso alla città. Così, quando la presidente della Regione, Polverini convocava la riunione della Protezione civile, e il presidente della Provincia Zingaretti annullava tutti gli appuntamenti, il Campidoglio aveva già attivato il piano traffico d'emergenza e aperto i varchi della Ztl. Solo nel primo pomeriggio dalla Regione arriva il via libera all'attivazione di una task force 24h, mentre le note ufficiali della Provincia di Roma continuavano a dare "buone notizie" sulle consolari. Che invece andavano bloccandosi. Onorevole Alemanno, un giornata lunga per Roma. «Una nevicata del genere non si vedeva dal 1985, è davvero una situazione straordinaria, alla quale abbiamo risposto con tutte le forze disponibili. In serata la situazione è andata normalizzandosi, il problema sarà domani mattina (stamattina ndr) quando si raggiungerà il picco massimo della precipitazione, mentre da domenica dovremmo combattere contro l'emergenza gelo». Eppure il traffico è andato in tilt e i disagi sono stati tanti. «Crediamo di aver fatto il possibile e anche con le ordinanze ci siamo assunti le nostre responsabilità. E abbiamo fatto da soli perché la Protezione civile nazionale è impegnata in altre emergenze. Le criticità hanno interessato soprattutto le strade su consolari e il Grande raccordo anulare in direzione Nord dove ci sono le arterie che collegano la città con la provincia. Abbiamo sollecitato l'intervento dell'Anas e della Provincia. In città invece i problemi maggiori si sono registrati in corrispondenza di dislivelli da superare». Il centrosinistra l'ha duramente criticata per l'ordinanza dell'altroieri quando ha deciso di sospendere l'attività didattica ma di lasciare aperte le scuole. C'è chi l'ha accusata di allarmismo. Adesso nuove ordinanze chiudono uffici, scuole e impongono l'utilizzo delle catene per i mezzi privati. È stata prudenza o incoscienza? «Bé alla luce di come sono andate le cose ci siamo mossi con molta responsabilità. Giovedì era previsto uno stato di allerta ma non di allarme e dunque un'ordinanza di chiusura delle scuole non era giustificata. Le polemiche che ci sono state dimostrano ancora una volta quanto siano strumentali». La presidente della Regione Polverini, così come il presidente della Provincia Zingaretti sembrano aver capito tardi invece che si trattava di una situazione di emergenza. La task force regionale su ospedali e protezione civile è scattato solo poco dopo l'ora di pranzo, quando in molte aree di Roma nord già si registrava mezzo metro di neve, quanto ha influito questo sui disagi alla città? «Questo è vero, ma poi con la Polverini ci siamo sentiti diverse volte mentre con il presidente Zingaretti non sono riuscito a parlare personalmente, nonostante abbia cercato di contattarlo diverse volte». Cosa si sente di dire ai romani? «Invito i cittadini ad avere pazienza perché in eventi di questo tipo i disagi sono inevitabili e li ha invitati a non usare mezzi propri negli spostamenti, se necessari, e ad utilizzare i mezzi pubblici. Noi stiamo facendo davvero tutto il possibile».