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Due piani. Un'unica alleanza per la casa

Un Cantiere

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Due piani, una sola alleanza per uscire dall'emergenza casa e, anzi, ripartire proprio dall'edilizia per rilanciare l'economia. È questa la cornice entro la quale il Campidoglio ha recepito il provvedimento urbanistico più importante degli ultimi anni varato dalla Regione Lazio. E per questo ieri a presentare la delibera votata dall'Assemblea capitolina sono stati il vicepresidente della Regione e assessore all'Urbanistica, Luciano Ciocchetti e il sindaco Alemanno, insieme all'assessore capitolino, Marco Corsini e al presidente della commissione comunale, Marco Di Cosimo. Un'alleanza, come la definisce Alemanno, che verrà ulteriormente sancita a marzo con una conferenza generale sull'urbanistica di Regione e Campidoglio. Via libera dunque a quella che lo stesso Ciocchetti definisce una «rivoluzione urbanistica, in grado di muovere due miliardi di euro di investimenti. Per 40 anni a Roma si è costruito solo con la trasformazione di terreni liberi in edificabili. La nostra legge fa l'opposto perché recupera edilizia già presente e consente la riqualificazione del patrimonio dismesso». Va ricordato tuttavia che il Piano Casa è stato impugnato dall'ex ministro Galan e che pende un giudizio davanti alla Corte Costituzionale. Il ministro Ornaghi ha già chiesto alcune modifiche e il 13 febbraio ci dovrebbe essere un primo incontro tecnico tra ministero e regione per arrivare a una soluzione condivisa e cancellare in tal modo il contenzioso giuridico-amministrativo. Roma, comunque va avanti. Anche perché i tre cardini del Piano Casa della Regione erano già stati varati dal Campidoglio, come ricorda il sindaco: housing sociale, demolizione e ricostruzione, cambio di destinazione d'uso. Il progetto, il referendum e l'avvio del progetto di demolizione e ricostruzione delle Torri di Tor Bella Monaca, in questo, ha fatto da apripista. «Uno dei primi effetti dell'attuazione del Piano Casa sarà quello di sbloccare delibere ferme in Consiglio comunale da molto tempo - spiega Alemanno - poiché sarà la giunta a dare il parere e il via definitivo agli interventi richiesti». Una novità dettata da semplificazione tecnica che riguarda gli edifici e gli interventi inseriti nella «carta qualità», ovvero uno strumento di tutela inserito dall'ex maggioranza nel nuovo piano regolatore. Gli interventi principali della delibera che applica il Piano Casa all'interno del Comune di Roma sono Contributo straordinario: si applicherà al cambio di destinazione d'uso delle aree, in una misura che terrà però conto della finalità incentivante della legge e dell'obbligo imposto ai privati di realizzare l'housing sociale. La quota di contributo straordinario, che verrà stabilita con successivi provvedimenti, verrà utilizzata dall'amministrazione per interventi da attuare soprattutto nelle periferie. Prima casa: si potrà usufruire delle norme del Piano per l'ampliamento della propria abitazione. gli incentivi riguardano i proprietari di prima casa che beneficeranno di uno sconto del 30% sugli oneri concessori ordinari. Carta qualità: gli interventi potranno essere eseguiti previo il parere degli uffici capitolini da fornire entro 50 giorni dalla richiesta. Negozi: per evitare che scompaiano i negozi di vicinato, è stata introdotta una soglia minima del 5% di nuove realizzazioni non residenziali. Quest'obbligo decade per i piccoli proprietari che effettuano interventi inferiori ai mille metri quadrati. Edilizia sociale: per le aree libere non residenziali e per gli edifici dei piani di zona è previsto che il 30% di superficie utile lorda sia riservata all'edilizia sociale a canone calmierato, mentre la restante parte all'housing sociale in edilizia residenziale convenzionata. Piani attuativi: il piano casa della Regione verrà applicato nei piani attuativi definiti ambiti e pianificazione particolareggiata definitiva del piano regolatore vigente e agli ambiti ripianificati della città consolidata. Non si applica: alla città storica, ovvero all'interno delle Mura Aureliane, alle centralità urbane e metropolitane ancora da pianificare; agli ambiti di riserva a trasformabilità vincolata.

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