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Ciclomotori: addio vecchi targhini Tra 12 giorni saranno fuorilegge

Motorini

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Addio al targhino. Dal 13 febbraio non sarà più legale circolare con motorini e minicar che montano la vecchia targa personale, quella a cinque cifre che ha contraddistinto i «cinquantini» a due ruote. Chi non ha ancora messo in regola il proprio mezzo, attraverso la procedura in motorizzazione , ha ancora dodici giorni per farlo, poi rischia una multa di 389 euro. Finisce così, il 13 di febbraio, il doppio regime iniziato il 14 luglio del 2006, quando entrò in vigore l'attuale sistema di targatura che si applicò alle nuove immatricolazioni. Solo con la riforma del codice della strada è stato dato il via alla ritargatura anche dei vecchi mezzi. Gli uffici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stilarono, infatti, un calendario per procedere ai cambi di targa in modo scaglionato. I primi chiamati alla ritargatura furono i mezzi con il targhino che riportava la sequenza numerica 0, 1 o 2 e dovevano mettersi in regola entro il primo giugno. Entro il 31 luglio toccava, invece, a chi aveva la sequenza 3, 4 o 5, entro il 29 settembre chi aveva la serie 6, 7 o 8, il 28 novembre, infine, era la data ultima per chi aveva la sequenza numerica che iniziava con il 9 (oppure con la sequenza alfanumerica che iniziava con la lettera «A»). La differenza tra il vecchio e il nuovo metodo non è solo formale, ma anche sostanziale. La nuova targa è abbinata a un proprietario e a un mezzo. Il targhino, invece, era «legato» solo al proprietario ma non al mezzo e chiunque poteva spostare il proprio targhino su quanti motorini (o minicar) voleva. Sul documento di circolazione del mezzo, quindi, erano riportati solo il telaio e le caratteristiche tecniche e, in caso di passaggio di proprietà, seguiva il veicolo senza formalità di registrazione. Un sisteprobabilmente molto semplice, in termini burocratici, ma poco controllabile dalle autorità competenti (motorizzazione in primis). Non a caso il vecchio modello si prestava troppo facilmente a truffe e abusi nelle compravendite. Con la nuova targa, inoltre, sulle carte di circolazione è indicato chiaramente se il mezzo è omologato per due o no, mentre con il vecchio sistema questo dato non risultava (resta femo il fatto che, con la nuova normativa, se il conducente è minorenne non può comunque trasportare un passeggero). Ma per chi è ancora in possesso di un targhino e deve adeguarsi alla nuova normativa cosa deve fare? Per il rilascio del certificato di circolazione e della targa per ciclomotori già in circolazione è necessario presentare la domanda presso l'ufficio della Motorizzazione più vicino (il modulo si può prendere sia agli uffici che on line). A questo bisogna allegare l'attestazione di versamento di 9 euro sul conto corrente postale intestato al Dipartimento trasporti, l'attestazione del versamento di 29,24 euro sul conto corrente postale intestato al Dipartimento trasporti, l'attestazione del versamento di 12,92 euro sul conto corrente postale 121012 intestato a Sezione tesoreria dello Statoe la fotocopia di un documento d'identità e del codice fiscale. Calcolando che in Italia sono circa 9 milioni di targhini ancora non convertiti, nel Lazio e a Roma non sono pochi quelli che dal 13 febbraio rischiano la multa (un calcolo preciso dei targhini ancora in circolazione è molto difficile, perché molti di quei mezzi sono stati nel tempo rottamati, abbandonati o non vengono usati). Di sicuro, però, secondo i dati del ministero dei Trasporti, fino al luglio del 2006 i contrassegni dei ciclomotori nel Lazio erano 957.832 (ben 708.121 nella provincia di Roma). Sempre nel Lazio ci sono state 129.105 immatricolazioni dall'entrata in vigore della nuova normativa. Di queste, 46 mila riguardano nuovi mezzi, 83 mila gli usati.

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