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Alemanno-Zingaretti è già duello

Nicola Zingarellti e Gianni Alemanno

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Manca poco più di un anno alla campagna elettorale per lo scranno capitolino ma Gianni Alemanno, sindaco uscente e il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, candidato in pectore del centrosinistra, hanno già cominciato a "duellare". Il pretesto è stata l'intervista del sindaco a Sky nella quale si è parlato degli ultimi sondaggi. «Mi ricandiderò alle prossime elezioni per il sindaco di Roma - ha ribadito Alemanno. Era vero qualche mese fa che il presunto sfidante Nicola Zingaretti fosse avanti nei sondaggi, oggi parlano di un mio forte recupero e di un testa a testa in cui molti sondaggi mi danno anche avanti». Una dichiarazione affatto gradita a Zingaretti che, a onore del vero, raramente si lascia coinvolgere in polemiche. «Non so di cosa si parli, penso siano cifre sparate a vanvera per tirarsi su il morale - commenta Zingaretti -. Comunque il punto non è questo. Ciò che trovo deprimente è che con tutti i problemi che ha Roma e l'Italia si vada in televisione, non a spiegare cosa si è fatto e cosa si intende fare per affrontare la difficile situazione che stiamo vivendo, ma a parlare di ipotetici sondaggi sempre con uno spirito di rivalità. In questo momento drammatico invece dovremmo tutti svolgere fino in fondo i nostri compiti istituzionali, uniti per il bene comune». A questo punto scatta il tam tam delle rispettive "truppe": consiglieri e coordinatori di Pdl e Pd iniziano l'ennesima battaglia a suon di comunicati. «Alemanno pinocchio, è 13 punti sotto!», tuona come sempre l'originale coordinatore romano del Pd, Marco Miccoli. «Il Pd pensava forse di aver già vinto? - chiede il coordinatore Pdl Roma, Gianni Sammarco - consiglierei quindi ai democratici di iniziare a proporre programmi alternativi invece di polemizzare e manipolare ogni avvenimento». E ancora, «Alemanno perderà le elezioni del 2013», afferma laconico il capogruppo Pd in Campidoglio, Umberto Marroni mentre l'omonimo del Pdl, Luca Gramazio attacca «dal Pd si sente puzzo di grande paura. Il sindaco si è limitato a rispondere a una domanda durante un'intervista». Il clima dunque è già teso, forse anche troppo, considerato che mancano circa 17 mesi alle prossime comunali e con un quadro politico nazionale ancora da definire. Per questo la notizia non è tanto il polverone alzato dai due partiti maggiori intorno a sondaggi ancora tutto sommato "virtuali" (la candidatura di Zingaretti non è ufficiale e si faranno comunque le primarie) quanto il silenzio degli esponenti del Terzo Polo. Polemiche a parte, a fare la differenza vera, saranno loro. Una circostanza che rende i sondaggi di oggi più virtuali che mai.

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